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Friday, November 12, 2010

IL RISCHIO INCENDIO PER LE CASE PREFABBRICATE

    "IL LEGNO BRUCIA". AFFERMAZIONE SCONTATA, MA SOLO IN APPARENZA BANALE.
    IL COMPORTAMENTO AL FUOCO E LE MODALITA’ DI COMBUSTIONE DI QUESTO MATERIALE SONO POCO NOTE E VANNO VALUTATE SOPRATTUTTO NELL’OTTICA DELLA SICUREZZA DELLE CASE PREFABBRICATE.

    Le case prefabbricate in legno vengono ritenute a torto ad alto rischio di incendio. Basterebbe constatare che le assicurazioni, che dovrebbero essere per definizione i primi soggetti interessati a valutare la reale pericolosità di un eventuale evento, applicano inaspettatamente gli stessi premi per le polizze incendio sui fabbricati tradizionali in laterocemento e le case prefabbricate.
    E’ un aspetto di non poco conto su cui meditare, basato sulla conoscenza di principi fisici ben noti.
    Solitamente gli incendi che avvengono all’interno di un’abitazione vengono prodotti da un cortocircuito dell’impianto elettrico, dal fuoco del piano cottura, da un mozzicone di sigaretta.
    incendio, fuoco, legnoA prescindere dalla causa scatenante, il problema è la rapida estensione ai tendaggi e alle stoffe degli arredi. Le strutture per essere coinvolte necessitano di alte temperature e nella maggior parte dei casi il principio di incendio può essere rapidamente circoscritto.
    Nelle case prefabbricate il telaio portante che costituisce l’ossatura dell’edificio si trova all’interno di un sandwich di materiali, le cui superfici esterne hanno caratteristiche ignifughe. I pannelli in cartongesso che troviamo all’interno delle
    case in legno e l’isolamento a cappotto intonacato rappresentano di per se una buona protezione.
    Nella malaugurata ipotesi di un’estensione alla struttura del fabbricato, va evidenziato il differente comportamento del legno rispetto al cemento armato soggetti al medesimo carico d’incendio.
    Il legno brucia molto lentamente dall’esterno all’interno dell’elemento, con modalità note e prevedibili. Gli strati interni vengono “protetti” dall’azione distruttiva del fuoco grazie alle caratteristiche intrinseche del materiale che, ricordiamo, è un pessimo conduttore di calore. Grazie al contenuto d'acqua naturale presente nel legno e alla carbonizzazione della superficie esterna esposta, in caso di incendio la sezione resistente centrale può resistere molto a lungo grazie a questo strato protettivo naturale. La velocità di carbonizzazione del legno è pari a solo 0,7 mm al minuto e lo strato di carbone funge da protezione al fuoco per lo stato esterno, garantendo la portata dell’edificio per alcune ore, un tempo senz’altro sufficiente ad allontanarsi in sicurezza dall’abitazione e, in alcuni casi, per permettere lo spegnimento dell’incendio, limitando i danni all’edificio.
    Nel caso di incendi parziali la struttura in legno delle case prefabbricate risulta più facilmente riparabile rispetto a strutture in acciaio o calcestruzzo.
    Infatti, nelle strutture in cemento armato, l’acciaio sottoposto ad alte temperature perde repentinamente le proprie capacità portanti in poco tempo, anche solo dopo 15 minuti.
    L'acciaio peggiora le proprie caratteristiche meccaniche di resistenza e di resilienza all'aumentare della temperatura, al punto da avere, attorno agli 800°C, una resistenza residua ridotta a circa il 10-20% di quella a temperatura ambiente, cioè le caratteristiche meccaniche peggiorano dell'80-90%.
    Molte edifici tradizionali possono collassare improvvisamente, con grave rischio di crollo per gli occupanti. Le barre in acciaio inoltre perdono in modo irreversibile le proprietà statiche e di resistenza, rendendo spesso necessaria la demolizione anche per edifici non danneggiati apparentemente in modo grave.
    Sembra dunque evidente che il comportamento al fuoco delle case in legno vada riscattato come caratteristica positiva, trasformando una presunta debolezza in un notevole punto di forza.

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IL RISCHIO INCENDIO PER LE CASE PREFABBRICATE


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Friday, September 17, 2010

CASE PREFABBRICATE E SICUREZZA SUI CANTIERI

    LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO PREVEDONO TEMPI COSTRUTTIVI ASSAI RIDOTTI, PARI AD UN TERZO RISPETTO AI CANTIERI TRADIZIONALI.
    IL SEGRETO RISIEDE NELLA PREFABBRICAZIONE DELLE STRUTTURE E NEL MONTAGGIO A SECCO IN POCHI GIORNI.


    Occupandomi di sicurezza negli ambienti di lavoro, noto con disappunto che in molte foto del montaggio di case prefabbricate i lavoratori non sembrano protetti dal rischio di caduta dall'alto. Nell'edilizia tradizionale, il ponteggio (a regola d'arte) riduce questo rischio. Ma nel montaggio di case prefabbricate, in quando non si ritiene sensato installare un ponteggio per "qualche giorno" e di linee vita non ne parliamo..., qual'è la misura utilizzata per evitare che un lavoratore venga giù come una pera??
    Una banalissima villetta monopiano è già a "rischio"....
    Spero di sbagliarmi, spero che in quella foto semplicemente non si vedano le misure adottate...spero che nessuno si nasconda dietro la scusa che "è un lavoro di un attimo"... quando basta un attimo per morire.
    Mi occupo di sicurezza, nello specifico di vigilanza, sono quella che "rompe" quando va nei cantieri... Ci si mette anima e corpo in questa professione, quasi una missione, perchè non si può e non si deve morire per lavoro.
    E poi con enorme amarezza il sabato e la domenica i cantieri brullicano di "equilibrismi" vari, consci del fatto che gli SPISAL (o le UOPSAL o come volete chiamarli) non sono in servizio, meno consci del fatto che è in gioco la loro vita.


    montaggio, sicurezza, case in legnoIn un cantiere le fasi lavorative che sottopongono ai rischi maggiori i lavoratori sono quelli che presentano il pericolo di cadute dall’alto.

    La normativa in vigore in tema di sicurezza nelle costruzioni identifica questo rischio specifico a partire da un dislivello di 2 metri tra il piano di lavoro e quello di caduta.

    Le attività soggette a protezione sono numerose e riguardano in particolare gli scavi, le strutture in elevazione (dal montaggio sino alla manutenzione delle facciate), le coperture, le scale.

    Nello specifico, i cantieri delle case prefabbricate limitano i rischi, in quanto la tempistica viene compressa in pochi giorni.

    In una costruzione tradizionale la realizzazione della struttura comporta tempi lunghi anche per un semplice villino unifamiliare, mentre alcune ditte di case in legno riescono a concludere il grezzo in uno, due giorni appena.

    Il prolungamento nel tempo delle suddette condizioni di rischio aumenta inevitabilmente le probabilità dell’evento infortunio; questo non deve tuttavia in nessun modo indurre a sottovalutare i pericoli che le operazioni di montaggio delle case prefabbricate in legno possono produrre.

    I presidi per la sicurezza dei lavoratori devono essere presenti senza eccezione come per qualsiasi altra costruzione.

    Vanno altresì redatti i piani di sicurezza (PSC, POS), nominate le figure responsabili e addette al controllo del cantiere, adottate tutte le misure, attive e passive, per la protezione dei lavoratori.

    E’ pertanto auspicabile che le immagini poco lusinghiere relative al montaggio di case prefabbricate, prive di ponteggi e dei più elementari dispositivi di protezione, non siano rappresentative della realtà delle case in legno installate nel nostro paese.

    Le normative sulla sicurezza nei cantieri in vigore in Italia sono senz’altro le più avanzate e restrittive in Europa e la loro corretta attuazione è garanzia di massima sicurezza per i lavoratori.

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CASE PREFABBRICATE E SICUREZZA SUI CANTIERI


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Friday, September 10, 2010

IL FUOCO E LE CASE PREFABBRICATE

    GLI INCENDI POSSONO COSTITUIRE UN PERICOLO PER LE ABITAZIONI IN GENERE, NON SOLO PER LE CASE PREFABBRICATE. IL FUOCO PUO’ ESSERE GENERATO ALL’INTERNO DELL’EDIFICIO,MA ESISTE LA (REMOTA) POSSIBILITA’, SOPRATTUTTO D’ESTATE, CHE IL PERICOLO GIUNGA DALL’ESTERNO.

    Vivo in Sardegna e, come sa, qui fa caldo e una grave minaccia in questa regione sono gli incendi estivi.
    Esistono maniere di tutelare una casa in legno da un incendio? Inoltre come potrebbe essere gestito il fuoco interno?


    Purtroppo di fronte alle temperature sviluppate dai grandi incendi estivi, per capirci quelli che distruggono ettari di vegetazione esposta a lunghi periodi di siccità, il problema non è certo specifico delle case in legno
    o con parti di struttura lignea all’esterno (come tetti, serramenti e porticati).
    Qualsiasi edificio investito dal calore del fuoco verrà inevitabilmente danneggiato in modo irreparabile, rendendo necessaria la successiva demolizione dello scheletro.
    casa prefabbricataBisogna poi ribadire che la presunta infiammabilità del legno è senz’altro da ridimensionare, poiché questo materiale ha un comportamento al fuoco piuttosto interessante che, paradossalmente, lo rende sicuro e resistente.
    La carbonizzazione dello strato esterno del legno forma una pellicola protettiva che preserva gli strati interni per un lungo periodo di tempo. Il legno brucia, ma lentamente. Un incendio di una casa prefabbricata in legno, se spento in tempi brevi, può nella maggior parte dei casi danneggiare l’edificio solo parzialmente, scongiurandone l’abbattimento. Il problema, semmai, è il raggiungimento di carichi d’incendio troppo alti.
    Di fronte a temperature elevate non esistono strutture immuni al fuoco. L’acciaio in particolare perde le proprie capacità portanti e collassa senza preavviso. Un edificio in legno permette di evacuare i locali in sicurezza, con rischi limitati per gli occupanti.
    Le case prefabbricate in legno che hanno subito danni da fuoco possono dunque essere recuperate in molti casi, soprattutto se la tenuta dei cartongessi interni e del cappotto isolante esterno si è dimostrata efficace. Questi materiali hanno una buona resistenza al fuoco e proteggono efficacemente la struttura interna dell’edificio, per un considerevole periodo di tempo.
    In un sistema a telaio con interposta fibra di legno un eventuale corto circuito potrebbe in teoria innescare un principio di incendio all’interno della parete. In questo caso è però difficile che si possa appiccare il fuoco in quanto l’ossigeno contenuto all’interno del muro risulta insufficiente, venendo così a mancare il comburente necessario.
    I timori che le case prefabbricate risultino particolarmente vulnerabili al rischio incendio sono quindi comprensibili, ma basati soprattutto sul pregiudizio e la poca conoscenza del comportamento di questo materiale.

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IL FUOCO E LE CASE PREFABBRICATE


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Thursday, September 2, 2010

LE CASE PREFABBRICATE TEMONO LA PIOGGIA?

    I NEMICI, VERI O PRESUNTI, DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO SONO MENO PERICOLOSI DI QUANTO SI POSSA PENSARE. NEVE E PIOGGIA POSSONO PREGIUDICARE IL BUON ESITO DI UN MONTAGGIO?

    Buongiorno Architetto, dopo sacrifici indicibili, è previsto finalmente l'arrivo e il montaggio della mia casa in legno. Premetto che è del tipo a parete a traliccio completamente “bio” con sandwich in cartongesso fissato su pannello osb all'interno e cappotto isolante in fibra di legno all'esterno con strato isolante interno in lana minerale.
    Ora il dubbio che mi viene è che da mercoledì a venerdì nella mia zona sono previste piogge.... e il tetto non sarà pronto prima di sabato... quindi teli o non teli che la ditta mi garantisce di mettere mi trovo ad avere le pareti e la soletta sotto l'acqua per 3 giorni.
    Potrei avere dei danni per l'umidità? L'acqua intrappolata in parete (che cmq è priva di barriera vapore) si asciugherà subito? E sul cappotto .. e sulla soletta?? Insomma non sarebbe il caso , visto il costo, di aspettare il sole?

    case in legno, casa in legno, case prefabbricate in legnoLegno ed acqua non vanno molto d’accordo, ma dobbiamo intenderci subito.
    L’umidità non deve penetrare il legno in profondità, in quanto può effettivamente dare origine a fenomeni di deperimento anche gravi o creare le condizioni per l’insorgere di muffe o per la proliferazione di insetti xilofagi.
    Il legno che viene utilizzato per la costruzione delle case prefabbricate presenta tassi di umidità percentuale molto bassi, non superiore al 20%. Tale valore viene imposto ai costruttori e solitamente rispettato.
    In questo caso le muffe non si creano e l’ambiente risulta ostile per termiti e tarli che non nutrono alcun interesse per il legno della costruzione.
    Per esperienza diretta, un montaggio può avvenire anche in condizioni non favorevoli, ma in un tempo più o meno breve l’umidità dovuta alle precipitazioni si asciugherà (a maggior ragione in estate) e la costruzione non subirà alcun danno. In rari casi, soprattutto in presenza di neve a contatto diretto con le strutture, la persistenza di condizioni di alta umidità potrebbe a lungo andare creare qualche rischio per le case prefabbricate.
    In inverno l’asciugatura è chiaramente più lunga e difficile e la neve potrebbe rimanere a contatto con la parte bassa dell’edificio (la più a rischio) per un per un periodo di tempo lungo. Appare essenziale liberare dalla coltre nevosa la zona a contatto con il suolo della costruzione per evitare che, a causa della capillarità, si possano creare risalite di umidità nella parete.
    Le strutture libere come le travi della copertura non temono l’acqua, come è intuibile, mentre lo spesso strato di cappotto protegge efficacemente la struttura interna della parete, costituita dai montanti in legno e dall’isolamento.
    I pannelli in osb, oltre ad essere inattaccabili da insetti, sono molto resistenti all’umidità e studiati specificatamente per le case prefabbricate in legno.
    Le paure in questo caso sono eccessive. Non è certo possibile che l’acqua penetri all’interno della parete o del cappotto e non solo per la presenza dei teli di protezione.
    Un‘installazione della casa sotto il sole è sicuramente la condizione migliore possibile, ma solamente perché agevola di gran lunga il lavoro dei montatori .
    Le case prefabbricate hanno origine peraltro in una zona d’Europa le cui condizioni climatiche per la maggior parte dell’anno non risultano certamente favorevoli a causa delle piogge, delle abbondanti nevicate e delle basse temperature.
    L’esperienza insegna a non temere oltre il lecito questi fattori, pur prendendo le adeguate contromisure tecniche.

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LE CASE PREFABBRICATE TEMONO LA PIOGGIA?


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Wednesday, August 18, 2010

LA SALSEDINE E LE CASE PREFABBRICATE

    L’ITALIA E’ UN PAESE CIRCONDATO DAL MARE ED E’ MOLTO PROBABILE CHE LE CASE PREFABBRICATE INSTALLATE NEL NOSTRO PAESE DEBBANO CONVIVERE CON IL PROBLEMA DELLA SALSEDINE E CONDIZIONI CLIMATICHE TIPICHE DELLE AREE MEDITERRANEE.

    Gent.mo Architetto, da qualche tempo raccolgo informazioni sulle case di legno: prefabbricate, blockhaus, a pannelli ecc... La mia idea - sempre più forte - è quella di farmi costruire l'abitazione principale proprio in legno.
    Premetto che vivo in un bellissimo paesino sul mare in provincia di Ragusa, dove allo stato attuale NON SONO PRESENTI case in legno.
    Ponendo da parte molti pregiudizi sulle case prefabbricate in legno(e devo dire che alcuni dei suoi articoli sono stati molto utili) rimane ancora qualche dubbio in merito ai seguenti argomenti:
    1. La casa sarebbe esposta 365 giorni l'anno ad un clima caldo-umido (oserei quasi dire tipico dei paesi tropicali), con "escursioni termiche" nel periodo estivo di circa 10/12 gradi tra il giorno e la notte;
    2. Il nostro è un paese per molti giorni dell'anno molto ventilato;
    3. Gli scorsi inverni sono stati piovosissimi, danneggiando molte coltivazioni, anche a causa della grandine;
    4. Molte case (in muratura) esposte in modo diretto al mare hanno risentito della corrosione dovuta alla salsedine;
    5. Le fondazioni: sono o non sono previste?
    6. Costi: possono essere più elevati, minori o paritari ad un'abitazione tradizionale?
    7. Effettiva durabilità con la dovuta manutenzione: considerando la garanzia trentennale, si può dare un valore quantitativo "reale"?


    legnoPremettendo che le fondazioni vanno fatte eccome, che l’aspettativa di vita è pari a quella delle altre costruzioni, così come i costi di costruzione (e abbiamo già risposto a 3 su 7….), le case prefabbricate attualmente sul mercato ripropongono, con minimi adattamenti, le tipologie costruttive studiate ad hoc per i climi di origine, assai diversi rispetto a quelli tipici del nostro paese.
    Lei scrive dalla Sicilia, le cui condizioni termiche sono del tutto opposte rispetto a quelle della Germania o dei paesi dell’arco alpino.
    Inverni miti, ma piovosi, persistenza di alti tassi di umidità, escursioni termiche diurne importanti, estati lunghe con notevole carico solare, sottopongono l’edificio ad un notevole stress, ma le case prefabbricate sono bene attrezzate per resistere a questo genere di sollecitazioni climatiche. Si dovrà privilegiare materiali dotati di buona inerzia termica, come murature massicce ed isolanti ad alta densità, con l’accortezza di schermare accuratamente le vetrate dall’azione diretta dei raggi solari (limitandone la dimensione). Il cappotto esterno in questo caso non dovrà essere di grande spessore, ma dovrà possedere buone capacità di resistenza meccanica.
    Per la resistenza al vento (e l’eventuale costruzione in zona sismica) si dovrà dimensionare la struttura avendo cura di calcolare l’incidenza delle sollecitazioni, prevedendo eventualmente dei controventamenti.
    La questione della salsedine è effettivamente un tema delicato, premettendo che non solo le case prefabbricate, ma anche le costruzioni tradizionali soffrono moltissimo questo agente in alte concentrazioni, causa di degrado di tinte ed intonaci, ma anche delle finestre, delle parti in metallo e in legno esposte direttamente.
    In commercio esistono molti prodotti in grado di proteggere efficacemente gli elementi esterni dell’edificio dall’azione logorante del salnitro. Ancora una volta appare evidente che nelle zone di mare il legno andrebbe ricoperto dal cappotto e finito ad intonaco, anche nella delicata zona delle sporgenze delle gronde della copertura. In particolare, per tinte ed intonaci andranno utilizzati prodotti con elevata idrorepellenza e traspirabilità, resistenza al dilavamento, agli sbalzi di temperatura ed ai raggi UV.
    I serramenti esterni dovrebbero possedere una protezione esterna in alluminio, così come le persiane esterne (o le tapparelle) andrebbero realizzate con questo materiale, molto resistente alla salsedine ed all’azione degli agenti atmosferici in genere. Per i parapetti dei balconi si dovrebbe prevedere una buona protezione (acciaio inox o zincatura, se in metallo).
    Le case prefabbricate sul mercato prevedono in genere delle buone soluzioni standard, ma, in presenza di particolari condizioni climatiche o fattori esterni usuranti, dovrebbe essere cura del suo tecnico porre il problema alla ditta di case in legno e scegliere la protezione più efficace ed idonea.

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LA SALSEDINE E LE CASE PREFABBRICATE


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Saturday, July 24, 2010

IL VENTO E LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

    LA FAVOLA DEI TRE PORCELLINI E’ SEMPRE ATTUALE QUANDO SI PARLA DI CASE IN LEGNO.

    RESISTERANNO LE CASE PREFABBRICATE ALLA FURIA DEL VENTO, SENZA RIPORTARE DANNI?


    Buongiorno, mi rimane un dubbio riguardo la capacità di resistenza delle case in legno a trombe d'aria (non dimentichiamoci la famigerata tropicalizzazione del clima).
    In particolare alcune ditte propongono strutture a telaio tipo case realizzate in nord America: su una platea di cemento armato ancorano una base in legno su cui poi "incastrano" i pali scheletro-telaio della casa.
    Siamo sicuri che resistano?


    Partiamo da una prima banale considerazione.

    Le tecnologie sul mercato delle case prefabbricate sono molteplici e non mi è possibile rispondere per tutte le aziende. Non escludo che alcuni tipi di ancoraggio, se male eseguiti o poco efficaci rispetto alle sollecitazioni dovute a forti correnti d’aria laterali od ascensionali, possano compromettere l’attacco al suolo dell’edificio. Ma, ripeto, bisognerebbe verificare la specifica soluzione tecnica e questo è logicamente impossibile.

    resistenza al vento, tornado, trombe d'ariaDetto ciò, mi concentrerei sulla tipologia costruttiva più comune, il telaio appunto. La tipica parete delle case prefabbricate in legno prevede un sandwich di materiali portanti ed isolanti, il cui spessore e la cui composizione dipendono, anche in questo caso, da specifici brevetti e da valutazioni tecnico-economiche della singola azienda di case in legno.

    Personalmente, per svariati motivi, do assoluta predilezione alle tecniche di costruzione realmente “prefabbricate”, che prevedano l’assemblaggio delle pareti all’interno dello stabilmento e non in opera nel cantiere. Le pareti, in questo modo, pur basandosi su un sistema “leggero” come il baloon frame, hanno una notevole rigidità, del tutto analoga alla solidità delle costruzioni in muratura.

    Va inoltre ribadito che, eccettuata la particolare costruzione dei muri delle case prefabbricate, solai e tetti vengono realizzati tradizionalmente, come per qualsiasi altra costruzione, con travi ed assito in legno, sottofondo e massetti in cemento. Altri sistemi costruttivi di case in legno, lo ribadisco, non sono argomento di questi articoli e ad essi non mi riferisco mai, in nessun modo.

    L’aspetto più importante per scongiurare rischi di dissesto di fronte ad eventi atmosferici eccezionali come le trombe d’aria è indubbiamente l’ancoraggio al suolo delle case prefabbricate. Questo avviene per lo più mediante zanche o staffe e tasselli in acciaio zincato imbullonate in fase di montaggio, dimensionate secondo complessi calcoli statici. In zone caratterizzate da vento di notevole intensità sarebbe certamente buona regola tenere conto di queste sollecitazioni supplementari, per minimizzare il rischio.

    La congiunzione fra le varie pareti infine viene realizzata ad incastro tramite tiranti in acciaio che operano su boccole filettate, preventivamente inseriti nel corpo della parete in vari punti, connessi semplicemente con un sistema “maschio/femmina”.

    Il problema della resistenza al vento delle case prefabbricate in legno andrebbe perciò senz’altro minimizzato, ma potrebbe essere al contrario un serio problema nel caso di costruzioni economiche e tecnicamente approssimative.

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IL VENTO E LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO


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Friday, July 23, 2010

INTERRARE LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

    IL LEGNO CHE COSTITUISCE LA STRUTTURA DELLE CASE PREFABBRICATE DEVE ESSERE PROTETTO DAL CONTATTO DIRETTO CON L’ACQUA, EVITANDO PERICOLOSE RISALITE DI UMIDITA’ PER CAPILLARITA’.

    Io come molti altri, soprattutto in questi ultimi tempi, ho intenzione di realizzare una biocasa in legno. Trattasi di una villetta su 2 piani per la quale sto attualmente valutando sia la tecnica XLAM che quella a TELAIO.
    Nel caso del mio progetto, la zona giorno è semi-interrata, esiste infatti una porzione della zona giorno che per ovvi motivi volumetrici è interrata.
    Quali sono i rischi nell'utilizzare il “legno” per la realizzazione del piano seminterrato ?
    Ovviamente a progetto è prevista un'intercapedine di 70cm, ma mi chiedevo se l'ambiente poco aerato e scarsamente illuminato e quindi inevitabilmente più umido possa creare problemi nel tempo alle strutture in legno.
    Inutile dire che tutte le aziende di case prefabbricate consultate non hanno sollevato alcun problema tranne una che proprio ieri mi ha messo penso a ragione la famosa “pulce nell’orecchio.
    Inoltre non vorrei ostinatamente voler fare la casa in legno per poi trovarmi ad avere problemi legati ad una bellissima terrazza (tetto piano) che ahimè porta acqua ed umidità alla zona giorno sottostante.


    CASE HAAS, HAAS FERTIGBAUIl fatto che molte aziende di case in legno abbiano considerato favorevolmente la fattibilità dell’intervento non deve essere interpretato a mio avviso come mancanza di scrupolo. All’atto pratico, l’intercapedine, se ben concepita, può essere più che sufficiente ad aerare il piano, evitando persistenti condizioni di umidità.
    Mi sembra di capire che stiamo parlando di un piano parzialmente interrato e non di uno scantinato.
    L’istallazione a questo livello dell’edificio di un impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero di calore potrebbe garantire condizioni ottimali di percentuale d’acqua nell’aria, tenendo sotto controllo il tasso di umidità in tutte le stagioni.
    Ovviamente, se da un lato l’intervento può essere ritenuto ammissibile, bisognerebbe capire se questa soluzione sia davvero indicata per la realizzazione del piano seminterrato. Una costruzione in cemento armato o in laterocemento, mantenendo l’intercapedine de adeguatamente protetta da un isolamento a cappotto all’esterno, potrebbe essere interessante dal punto di vista puramente termico, risultando maggiormente indicata sotto l’aspetto costruttivo. Chiaramente bisognerebbe conoscere il progetto
    e le scelte tecniche previste per ottimizzare l’impermeabilizzazione dell’edificio. Nel caso specifico, avendo a disposizione le piante, la sensazione è che l’intervento del seminterrato sia realizzabile sia in legno che in tradizionale.
    Cerchiamo di riassumere pertanto i pro e i contro delle due soluzioni.

    COSTRUZIONE TRADIZIONALE:

    • Ideale per interventi contro terra o in condizione di umidità persistente se adeguatamente impermeabilizzato, si può evitare l’extracosto dell’intercapedine.
    • Costi medio-bassi.
    • Isolamento termico accettabile se adeguatamente coibentato con cappotto esterno.
    • Manutenzioni limitate nel tempo.

    CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

    • Non è possibile posare contro terra, necessità pertanto di un’intercapedine adeguatamente progettata, meglio ancora se con impianto di ventilazione meccanica.
    • Costi più alti del tradizionale.
    • Alto isolamento termico anche nel locale seminterrato, pari ai piani superiori.
    • Manutenzioni costanti nel tempo e monitoraggio al fine di evitare ristagni di umidità, in particolare nella zona dell’attacco al suolo.

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INTERRARE LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO


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Tuesday, May 4, 2010

LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO TEMONO L’UMIDITA’?

    MOLTE ZONE DEL NOSTRO PAESE PRESENTANO NOTEVOLI TASSI DI VAPORE D’ACQUA PER LUNGHI PERIODI DELL’ANNO. COME SI COMPORTANO LE CASE PREFABBRICATE DI FRONTE A PERSISTENTI CONDIZIONI DI UMIDITA’ E CHE RIMEDI SI POSSONO ADOTTARE PER UN’EFFICACE PROTEZIONE DELLE CASE IN LEGNO?

    Gentile Architetto Crivellaro, ho una casa prefabbricata costruita 2 anni fa sulle colline del lago di Garda. Il problema che si presenta oramai da 2 inverni è l’elevato tasso di umidità(60-68% in inverno, misurata da uno strumento elettronico), troppo alto per una casa di legno . Ho fatto presente il tutto alla ditta di case prefabbricate, la quale mi consiglia di inserire la ventilazione meccanica controllata (quando ho acquistato la casa non ne hanno nemmeno accennato). Ora, poiché il problema è evidente, mi dicono che la zona è troppo umida, consigliandomi questo apparecchio.

    case prefabbricateConsiglio innanzitutto di rileggere questo vecchio articolo sull’argomento, rimarcando che, in presenza di umidità costante, la casa va progettata accuratamente. Dovrebbe essere cura del tecnico, prima ancora che della ditta di case prefabbricate, la scelta della tecnica costruttiva più efficace per la protezione della struttura e degli isolamenti.
    Rispondo innanzitutto (un po’ brutalmente) alla sua richiesta con una domanda: dove era il suo architetto quando ha scelto di costruire con questa ditta?
    Le aziende di case prefabbricate in legno dovrebbero offrire un servizio di consulenza al cliente adeguato e suggerire la soluzione realizzativa più adeguata alla zona ed efficace rispetto alle specificità bioclimatiche e, tuttavia, il ruolo del tecnico è fondamentale nelle scelte tecnico-costruttive e non dovrebbe per nessun motivo ricadere sul solo committente.
    In taluni casi si deve sconsigliare di costruire l’edificio come casa prefabbricata o suggerire un pacchetto di materiali non igroscopici ed adeguatamente protetti all’esterno (magari maggiorando lo spessore del cappotto esterno).
    Quanto alla ventilazione meccanica controllata a recupero di calore, si tratta di un sistema impiantistico il cui scopo è primariamente il ricambio completo dell’aria interna all’edificio, minimizzando le dispersioni termiche. Un positivo effetto collaterale è certamente il mantenimento di un tasso di umidità sempre accettabile, in quanto l’umidità in eccesso viene espulsa all’esterno. Vi sono impianti piuttosto sofisticati che permettono di raffrescare e deumidificare l’aria efficacemente, ma in genere la ventilazione consente una perfetta gestione del microclima interno delle case prefabbricate, a fronte di un costo di investimento non eccessivo, bassi consumi energetici e minime manutenzioni. Un impianto di questo tipo si dovrebbe però installare inizialmente e non dopo le finiture, in quanto l’intervento si rivela piuttosto invasivo se effettuato a posteriori.
    Nel caso specifico del lettore, bisognerebbe conoscere la fonte del problema innanzitutto (dando per scontato che non si tratti di un sistema "blockhaus").
    Si tratta solo di umidità ambientale o proveniente anche da fonti interne all’abitazione (acqua sanitaria o vapore prodotto con la cottura dei cibi). Sono presenti barriere o freni al vapore all’interno delle pareti esterne? Il tetto è ventilato? Viene effettuato un regolare ricambio d’aria attraverso l’apertura manuale dei serramenti? Che isolante è presente all’interno della parete (fibre di legno, lane minerali)? Il cappotto esterno è traspirante e che spessore ha? L’impianto di riscaldamento è a radiatori o a pavimento?
    Potrebbe essere comunque utile installare un impianto di deumidificazione o accendere di tanto in tanto un piccolo deumidificatore, soprattutto d’inverno. Anche un eventuale camino (o stufa) consentirebbe di abbassare drasticamente il tasso di umidità dell’aria, producendo un calore economico e piacevole per tutta l’abitazione.

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LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO TEMONO L’UMIDITA’?


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Saturday, February 20, 2010

I DIFETTI DELLE CASE PREFABBRICATE

    ABBIAMO ELENCATO CON DOVIZIA DI PARTICOLARI LE VIRTÙ COSTRUTTIVE DELLE CASE PREFABBRICATE, ESALTANDONE LE CARATTERISTICHE DI ISOLAMENTO TERMICO, ALTO RENDIMENTO ENERGETICO, TRASPIRABILITÀ, SOSTENIBILITÀ, DURATA, CONFORT, VELOCITÀ REALIZZATIVA E COSTI CERTI A CUI VA INCONTRO IL CLIENTE.

    Abbiamo ribadito più volte che le case prefabbricate rispondono perfettamente alle norme in vigore in materia antisismica e antincendio, elogiando il pieno controllo di ogni fase costruttiva, dallo stabilimento al montaggio in cantiere, la perfetta tenuta dei serramenti, gli assemblaggi millimetrici, la qualità biologica dei materiali, la pressoché assenza di difetti realizzativi e di ponti termici.
    Possibile che sia tutto oro quello che luccica? E’ giunto finalmente il momento di metterci alla ricerca degli aspetti più oscuri e meno reclamizzati delle case prefabbricate, cercando di evidenziarne i possibili inconvenienti.
    case di legno, amsterdamLa premessa è la solita. Mi riferisco “sempre” alle ditte più conosciute del settore, escludendo case pseudo-prefabbricate o con pareti massicce in opera, abitazioni senza isolamenti o che fanno uso di prodotti a cui non inscrivibili nelle categorie di risparmio energetico o bioedilizia e a tutte le case prefabbricate non pre-assemblate in stabilimento.
    Per questa categoria di abitazioni valgono tutte le considerazioni fatte sinora, gli attributi positivi e le attitudini elencate all’inizio di questo articolo. Le altre contribuiscono più che altro ad alimentare i sospetti e i preconcetti che colpiscono le case prefabbricate in legno, vincolandone la diffusione ad una clientela di nicchia particolarmente informata. La ricerca delle limitazioni d’impiego della tecnologia prefabbricata va riferita ai casi di applicazione edilizia in cui le costruzioni tradizionali in laterocemento appaiono obiettivamente superiori secondo parametri di giudizio oggettivi e dimostrabili.
    Innanzitutto la tecnica realizzativa delle case prefabbricate si presta esclusivamente per interventi di nuova costruzione, escludendo applicazioni parziali, restauri e ristrutturazioni, eccezione fatta per sopraelevazioni di edifici (dove la maggiore leggerezza delle case in legno alleggerisce il carico che va a gravare sulle fondazioni rispetto al laterizio) o ampliamenti di fabbricati esistenti.
    In tutti gli altri casi le tecniche di intervento tradizionali non sono sostituibili con la prefabbricazione.
    Si deve inoltre tenere presente che sotto una superficie minima, solitamente 60-80 mq., il costo risulta eccessivo a causa dei costi fissi che scoraggiano l’utilizzo di queste strutture (le stesse ditte di case prefabbricate solitamente rifiutano la commessa per superfici inferiori). Il costo al mq. delle case in legno prefabbricate è inversamente proporzionale all’entità dell’intervento, teniamone conto se dobbiamo realizzare una piccola abitazione, poiché difficilmente sarà conveniente.
    Le pareti interne delle case prefabbricate hanno sempre una funzione portante, per cui eventuali modifiche distributive successive risulteranno poco agevoli e senz’altro vincolate alle scelte planimetriche iniziali. In una casa tradizionale pilastri e setti in cemento armato costituiscono gli unici elementi portanti verticali, mentre le tramezze sono semplici tamponamenti leggeri e possono anche essere spostate agevolmente in un secondo tempo.
    Le case prefabbricate in legno vanno progettata con attenzione a priori in tutte le componenti.
    I tempi di costruzione estremamente ridotti obbligano ad uno studio accurato dell’impiantistica nelle case in legno, sin dalla fase progettuale, richiedendo un impegno maggiore sin dalla sua ideazione, anche da parte del cliente. Un cantiere tradizionale consente di farsi un’idea di massima dell’arredamento e la possibilità di vari ripensamenti in corso d’opera; la posizione delle prese e dei punti luce, spesso degli stessi sanitari, viene tracciata sul posto più volte e difficilmente sarà eseguita come da progetto.
    L’obbligo di una progettazione minuziosa non necessariamente può essere considerata una lacuna delle case prefabbricate, ma è pur sempre un aspetto da non sottovalutare, che non consente troppe indecisioni.
    Le case in legno non superano mai i 2, a volte 3, piani fuori terra. Si addicono perfettamente per gli impieghi costruttivi in ambito residenziale, in particolare abitazioni uni o bifamiliari, certamente molto meno per tipologie plurifamiliari di tipo condominiale e multipiano.
    La composizione della parete esterna prevede un telaio portante in legno con interposto isolante, racchiuso sui due lati da tavole di legno multistrato. All’interno dell’abitazione vengono montati pannelli in cartongesso stuccati e tinteggiati (ignifughi, con eventuale applicazione di intonaco), mentre all’esterno viene applicato il cappotto isolante finito ad intonaco. E’ comunque possibile applicare su quest’ultimo dei rivestimenti in legno o pannelli leggeri in pietra ricostruita per modificare l’aspetto dell’abitazione ed adattarla formalmente alle prescrizioni locali o personalizzarla.
    In ogni caso risulterà arduo e sconsigliabile l’utilizzo congiunto con parti in muratura, cemento o pietra.
    Allo stesso modo, i fori delle finestre delle case in legno non potranno essere contornati da pesanti cornici in marmo, anche per evitare ponti termici, deleteri per il rendimento energetico dell’abitazione. Si potrà comunque utilizzare delle resine per la realizzazione dei contorni, ovviando a tale limitazione, qualora i regolamenti locali imponessero la loro presenza in facciata o si desiderasse arricchire i prospetti.
    Concludendo, anche le case prefabbricate presentano alcune limitazioni di impiego, soprattutto in determinati contesti realizzativi (ristrutturazioni, fabbricati multipiano).
    La vocazione per eccellenza di questo tipo di strutture resta sicuramente l’ambito residenziale per singoli interventi di nuova costruzione di tipo estensivo.

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I RISCHI PER LE CASE PREFABBRICATE

    LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO COSTITUISCONO UNA RISPOSTA DAVVERO EFFICACE ALLE GRANDI SFIDE CHE ATTENDONO IL SETTORE DELL’EDILIZIA. COSTRUZIONE ECOLOGICA, RISPARMIO ENERGETICO, QUALITA’ COSTRUTTIVA.

    Il legno è un materiale ingiustamente sottovalutato nel nostro paese e tendenzialmente relegato ad alcune applicazioni come la realizzazione di tetti e solai o le finiture dell'edificio.
    I dubbi sull’utilizzo del legno come principale materiale da costruzione per l’intero edificio nascono dalla presunta inaffidabilità delle strutture lignee in rapporto a talune condizioni di rischio a cui sono sottoposti gli edifici nel corso della loro vita.
    Si tratta di incognite a cui il settore delle case prefabbricate in legno ha dato negli anni risposte collaudate ed efficienti, che possono rassicurare ampiamente nella maggior parte dei casi.

    I difetti delle case prefabbricate
    Le case prefabbricate in taluni casi hanno delle limitazioni d’impiego che è meglio conoscere a priori per evitare sorprese. Come tutte le tecniche costruttive necessitano di un’accurata progettazione per essere utilizzate in modo appropriato ed esprimere tutto il loro potenziale. Esistono limiti in altezza ed una superficie minima che ne renda conveniente la scelta (i costi fissi incidono parecchio sulle case prefabbricate “piccole”). Le case in legno sono poco indicate per le ristrutturazioni e non amano essere utilizzate in “tecnica mista” con il tradizionale.

    Il rischio incendio per le case prefabbricate
    Il legno brucia e resta il principale spauracchio del potenziale cliente delle case prefabbricate. Tuttavia il comportamento al fuoco del legno è meno preoccupante di quello di molti materiali tradizionali (tutti ricordiamo purtroppo il crollo repentino dell’acciaio delle torri gemelle del WTC).

    Case prefabbricate in legno antisismiche
    E’ passato un po’ di tempo dal catastrofico terremoto dell’Abruzzo. La ricostruzione ha utilizzato in larga parte case prefabbricate, di veloce realizzazione, isolate e, soprattutto, antisismiche. Il legno è un materiale assai adatto alla costruzione nelle zone a rischio terremoto, come insegna l’esperienza americana e giapponese.

    Le case prefabbricate e il rischio insetti
    Il legno è soggetto potenzialmente all’attacco di molti insetti xilofagi. Le specie presenti sul nostro territorio sono fortunatamente meno pericolose delle termiti africane od americane, ma è comunque importante conoscere il nemico per comprendere quali siano le difese previste dal sistema costruttivo delle case prefabbricate.

    L’umidità e le case prefabbricate in legno
    Il clima tipicamente umido di molte zone di Italia, rappresenta un banco di prova non indifferente per la durabilità delle case in legno. Le grandi escursioni termiche stagionali con condizioni persistenti con alta percentuale di vapor acqueo possono richiedere qualche accorgimento in più, ma non devono preoccupare eccessivamente il cliente. Le case prefabbricate mantengono il legno all’interno della struttura, protetto dall’isolamento a cappotto, che andrà scelto con cura per spessore e composizione.

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Tuesday, February 2, 2010

I RISCHI PER LE CASE PREFABBRICATE

    LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO COSTITUISCONO UNA RISPOSTA DAVVERO EFFICACE ALLE GRANDI SFIDE CHE ATTENDONO IL SETTORE DELL’EDILIZIA. COSTRUZIONE ECOLOGICA, RISPARMIO ENERGETICO, QUALITA’ COSTRUTTIVA.

    Il legno è un materiale ingiustamente sottovalutato nel nostro paese e tendenzialmente relegato ad alcune applicazioni come la realizzazione di tetti e solai o le finiture dell'edificio.
    I dubbi sull’utilizzo del legno come principale materiale da costruzione per l’intero edificio nascono dalla presunta inaffidabilità delle strutture lignee in rapporto a talune condizioni di rischio a cui sono sottoposti gli edifici nel corso della loro vita.
    Si tratta di incognite a cui il settore delle case prefabbricate in legno ha dato negli anni risposte collaudate ed efficienti, che possono rassicurare ampiamente nella maggior parte dei casi.

    I difetti delle case prefabbricate
    Le case prefabbricate in taluni casi hanno delle limitazioni d’impiego che è meglio conoscere a priori per evitare sorprese. Come tutte le tecniche costruttive necessitano di un’accurata progettazione per essere utilizzate in modo appropriato ed esprimere tutto il loro potenziale. Esistono limiti in altezza ed una superficie minima che ne renda conveniente la scelta (i costi fissi incidono parecchio sulle case prefabbricate “piccole”). Le case in legno sono poco indicate per le ristrutturazioni e non amano essere utilizzate in “tecnica mista” con il tradizionale.

    Il rischio incendio per le case prefabbricate
    Il legno brucia e resta il principale spauracchio del potenziale cliente delle case prefabbricate. Tuttavia il comportamento al fuoco del legno è meno preoccupante di quello di molti materiali tradizionali (tutti ricordiamo purtroppo il crollo repentino dell’acciaio delle torri gemelle del WTC).

    Case prefabbricate in legno antisismiche
    E’ passato un po’ di tempo dal catastrofico terremoto dell’Abruzzo. La ricostruzione ha utilizzato in larga parte case prefabbricate, di veloce realizzazione, isolate e, soprattutto, antisismiche. Il legno è un materiale assai adatto alla costruzione nelle zone a rischio terremoto, come insegna l’esperienza americana e giapponese.

    Le case prefabbricate e il rischio insetti
    Il legno è soggetto potenzialmente all’attacco di molti insetti xilofagi. Le specie presenti sul nostro territorio sono fortunatamente meno pericolose delle termiti africane od americane, ma è comunque importante conoscere il nemico per comprendere quali siano le difese previste dal sistema costruttivo delle case prefabbricate.

    L’umidità e le case prefabbricate in legno
    Il clima tipicamente umido di molte zone di Italia, rappresenta un banco di prova non indifferente per la durabilità delle case in legno. Le grandi escursioni termiche stagionali con condizioni persistenti con alta percentuale di vapor acqueo possono richiedere qualche accorgimento in più, ma non devono preoccupare eccessivamente il cliente. Le case prefabbricate mantengono il legno all’interno della struttura, protetto dall’isolamento a cappotto, che andrà scelto con cura per spessore e composizione.

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Monday, February 1, 2010

I RISCHI PER LE CASE PREFABBRICATE

    LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO COSTITUISCONO UNA RISPOSTA DAVVERO EFFICACE ALLE GRANDI SFIDE CHE ATTENDONO IL SETTORE DELL’EDILIZIA. COSTRUZIONE ECOLOGICA, RISPARMIO ENERGETICO, QUALITA’ COSTRUTTIVA.

    Il legno è un materiale ingiustamente sottovalutato nel nostro paese e tendenzialmente relegato ad alcune applicazioni come la realizzazione di tetti e solai o le finiture dell'edificio.
    I dubbi sull’utilizzo del legno come principale materiale da costruzione per l’intero edificio nascono dalla presunta inaffidabilità delle strutture lignee in rapporto a talune condizioni di rischio a cui sono sottoposti gli edifici nel corso della loro vita.
    Si tratta di incognite a cui il settore delle case prefabbricate in legno ha dato negli anni risposte collaudate ed efficienti, che possono rassicurare ampiamente nella maggior parte dei casi.

    I difetti delle case prefabbricate
    Le case prefabbricate in taluni casi hanno delle limitazioni d’impiego che è meglio conoscere a priori per evitare sorprese. Come tutte le tecniche costruttive necessitano di un’accurata progettazione per essere utilizzate in modo appropriato ed esprimere tutto il loro potenziale. Esistono limiti in altezza ed una superficie minima che ne renda conveniente la scelta (i costi fissi incidono parecchio sulle case prefabbricate “piccole”). Le case in legno sono poco indicate per le ristrutturazioni e non amano essere utilizzate in “tecnica mista” con il tradizionale.

    Il rischio incendio per le case prefabbricate
    Il legno brucia e resta il principale spauracchio del potenziale cliente delle case prefabbricate. Tuttavia il comportamento al fuoco del legno è meno preoccupante di quello di molti materiali tradizionali (tutti ricordiamo purtroppo il crollo repentino dell’acciaio delle torri gemelle del WTC).

    Case prefabbricate in legno antisismiche
    E’ passato un po’ di tempo dal catastrofico terremoto dell’Abruzzo. La ricostruzione ha utilizzato in larga parte case prefabbricate, di veloce realizzazione, isolate e, soprattutto, antisismiche. Il legno è un materiale assai adatto alla costruzione nelle zone a rischio terremoto, come insegna l’esperienza americana e giapponese.

    Le case prefabbricate e il rischio insetti
    Il legno è soggetto potenzialmente all’attacco di molti insetti xilofagi. Le specie presenti sul nostro territorio sono fortunatamente meno pericolose delle termiti africane od americane, ma è comunque importante conoscere il nemico per comprendere quali siano le difese previste dal sistema costruttivo delle case prefabbricate.

    L’umidità e le case prefabbricate in legno
    Il clima tipicamente umido di molte zone di Italia, rappresenta un banco di prova non indifferente per la durabilità delle case in legno. Le grandi escursioni termiche stagionali con condizioni persistenti con alta percentuale di vapor acqueo possono richiedere qualche accorgimento in più, ma non devono preoccupare eccessivamente il cliente. Le case prefabbricate mantengono il legno all’interno della struttura, protetto dall’isolamento a cappotto, che andrà scelto con cura per spessore e composizione.

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Wednesday, December 9, 2009

I DIFETTI DELLE CASE PREFABBRICATE

    ABBIAMO ELENCATO CON DOVIZIA DI PARTICOLARI LE VIRTÙ COSTRUTTIVE DELLE CASE PREFABBRICATE, ESALTANDONE LE CARATTERISTICHE DI ISOLAMENTO TERMICO, ALTO RENDIMENTO ENERGETICO, TRASPIRABILITÀ, SOSTENIBILITÀ, DURATA, CONFORT, VELOCITÀ REALIZZATIVA E COSTI CERTI A CUI VA INCONTRO IL CLIENTE.

    Abbiamo ribadito più volte che le case prefabbricate rispondono perfettamente alle norme in vigore in materia antisismica e antincendio, elogiando il pieno controllo di ogni fase costruttiva, dallo stabilimento al montaggio in cantiere, la perfetta tenuta dei serramenti, gli assemblaggi millimetrici, la qualità biologica dei materiali, la pressoché assenza di difetti realizzativi e di ponti termici.
    Possibile che sia tutto oro quello che luccica? E’ giunto finalmente il momento di metterci alla ricerca degli aspetti più oscuri e meno reclamizzati delle case prefabbricate, cercando di evidenziarne i possibili inconvenienti.
    case di legno, amsterdamLa premessa è la solita. Mi riferisco “sempre” alle ditte più conosciute del settore, escludendo case pseudo-prefabbricate o con pareti massicce in opera, abitazioni senza isolamenti o che fanno uso di prodotti a cui non inscrivibili nelle categorie di risparmio energetico o bioedilizia e a tutte le case prefabbricate non pre-assemblate in stabilimento.
    Per questa categoria di abitazioni valgono tutte le considerazioni fatte sinora, gli attributi positivi e le attitudini elencate all’inizio di questo articolo. Le altre contribuiscono più che altro ad alimentare i sospetti e i preconcetti che colpiscono le case prefabbricate in legno, vincolandone la diffusione ad una clientela di nicchia particolarmente informata. La ricerca delle limitazioni d’impiego della tecnologia prefabbricata va riferita ai casi di applicazione edilizia in cui le costruzioni tradizionali in laterocemento appaiono obiettivamente superiori secondo parametri di giudizio oggettivi e dimostrabili.
    Innanzitutto la tecnica realizzativa delle case prefabbricate si presta esclusivamente per interventi di nuova costruzione, escludendo applicazioni parziali, restauri e ristrutturazioni, eccezione fatta per sopraelevazioni di edifici (dove la maggiore leggerezza delle case in legno alleggerisce il carico che va a gravare sulle fondazioni rispetto al laterizio) o ampliamenti di fabbricati esistenti.
    In tutti gli altri casi le tecniche di intervento tradizionali non sono sostituibili con la prefabbricazione.
    Si deve inoltre tenere presente che sotto una superficie minima, solitamente 60-80 mq., il costo risulta eccessivo a causa dei costi fissi che scoraggiano l’utilizzo di queste strutture (le stesse ditte di case prefabbricate solitamente rifiutano la commessa per superfici inferiori). Il costo al mq. delle case in legno prefabbricate è inversamente proporzionale all’entità dell’intervento, teniamone conto se dobbiamo realizzare una piccola abitazione, poiché difficilmente sarà conveniente.
    Le pareti interne delle case prefabbricate hanno sempre una funzione portante, per cui eventuali modifiche distributive successive risulteranno poco agevoli e senz’altro vincolate alle scelte planimetriche iniziali. In una casa tradizionale pilastri e setti in cemento armato costituiscono gli unici elementi portanti verticali, mentre le tramezze sono semplici tamponamenti leggeri e possono anche essere spostate agevolmente in un secondo tempo.
    Le case prefabbricate in legno vanno progettata con attenzione a priori in tutte le componenti.
    I tempi di costruzione estremamente ridotti obbligano ad uno studio accurato dell’impiantistica nelle case in legno, sin dalla fase progettuale, richiedendo un impegno maggiore sin dalla sua ideazione, anche da parte del cliente. Un cantiere tradizionale consente di farsi un’idea di massima dell’arredamento e la possibilità di vari ripensamenti in corso d’opera; la posizione delle prese e dei punti luce, spesso degli stessi sanitari, viene tracciata sul posto più volte e difficilmente sarà eseguita come da progetto.
    L’obbligo di una progettazione minuziosa non necessariamente può essere considerata una lacuna delle case prefabbricate, ma è pur sempre un aspetto da non sottovalutare, che non consente troppe indecisioni.
    Le case in legno non superano mai i 2, a volte 3, piani fuori terra. Si addicono perfettamente per gli impieghi costruttivi in ambito residenziale, in particolare abitazioni uni o bifamiliari, certamente molto meno per tipologie plurifamiliari di tipo condominiale e multipiano.
    La composizione della parete esterna prevede un telaio portante in legno con interposto isolante, racchiuso sui due lati da tavole di legno multistrato. All’interno dell’abitazione vengono montati pannelli in cartongesso stuccati e tinteggiati (ignifughi, con eventuale applicazione di intonaco), mentre all’esterno viene applicato il cappotto isolante finito ad intonaco. E’ comunque possibile applicare su quest’ultimo dei rivestimenti in legno o pannelli leggeri in pietra ricostruita per modificare l’aspetto dell’abitazione ed adattarla formalmente alle prescrizioni locali o personalizzarla.
    In ogni caso risulterà arduo e sconsigliabile l’utilizzo congiunto con parti in muratura, cemento o pietra.
    Allo stesso modo, i fori delle finestre delle case in legno non potranno essere contornati da pesanti cornici in marmo, anche per evitare ponti termici, deleteri per il rendimento energetico dell’abitazione. Si potrà comunque utilizzare delle resine per la realizzazione dei contorni, ovviando a tale limitazione, qualora i regolamenti locali imponessero la loro presenza in facciata o si desiderasse arricchire i prospetti.
    Concludendo, anche le case prefabbricate presentano alcune limitazioni di impiego, soprattutto in determinati contesti realizzativi (ristrutturazioni, fabbricati multipiano).
    La vocazione per eccellenza di questo tipo di strutture resta sicuramente l’ambito residenziale per singoli interventi di nuova costruzione di tipo estensivo.

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I DIFETTI DELLE CASE PREFABBRICATE


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Wednesday, November 11, 2009

LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E IL RISCHIO INSETTI

    TERMITI, FORMICHE, INSETTI XILOFAGI, TARLI DEL LEGNO SECCO ED UMIDO, MA ANCHE PICCOLI RODITORI POSSONO COSTITUIRE UN POTENZIALE PERICOLO PER LE CASE PREFABBRICATE SE TETTO E PARETI ESTERNE NON ASSICURANO UN’ASSOLUTA TENUTA.

    La realizzazione del pacchetto costruttivo esterno deve essere efficace, oltre a garantire un perfetto isolamento da caldo e freddo, ad evitare ogni tipo di infiltrazione esterna e per evitare formazione di funghi e muffe dovuti al ristagno di umidità.
    Un ambiente ricco di acqua può determinare condizioni favorevoli all’attacco di insetti e parassiti del legno, che richiederanno drastici e costosi interventi di bonifica, senz’altro da prevenire.
    L’importanza della scelta delle essenze legnose, possibilmente resinose, di una adeguata stagionatura e di un processo di essicazione in grado di eliminare l’eventuale presenza di larve o uova, di un trattamento delle strutture con impregnanti naturali traspiranti permetterà di tenere lontano alla fonte il problema di un’invasione incontrollata di insetti.
    Le manutenzioni delle case prefabbricate ed un loro costante monitoraggio sono operazioni semplici che comportano minime spese. Esse vanno programmate in base alla zona climatica, tenendo conto del dell’azione logorante della radiazione solare, delle escursioni termiche, dell’umidità presente nelle varie stagioni.
    Una mano di impregnante ed una verifica generale dell’esterno va prevista periodicamente per controllare l’eventuale presenza di crepe nel cappotto esterno, cedimenti di giunti e dello strato di intonaco.
    Il tetto, in particolare, costituisce un elemento delicato dell’abitazione in cui il legno, lasciato a vista è soggetto maggiormente all’azione degli agenti atmosferici esterni. Le intercapedini devono essere costruite in modo tale da rendere del tutto impossibile l’accessibilità a roditori ed insetti.
    Il cappotto esterno è senz’altro l’elemento di protezione principale della casa. Va da se che sotto lo strato di intonaco troviamo una fibra di legno o una lana minerale, ottimi prodotti isolanti naturali, la tenuta viene un po’ a mancare rispetto a materiali meno ecologici, ma più efficaci sotto il profilo della tenuta nel tempo come i polistireni riciclati. Molto validi sono anche i cappotti in sughero, i cui costi sono però notevoli e non vengono sempre offerti dalle ditte di case prefabbricate perche incidono notevolemente sul prezzo finale.
    Spesso le cosiddette pareti standard sono le migliori a garantire la protezione, oltre che le più economiche per il cliente finale, a parità di isolamento.
    Per concludere, ritengo che rispetto al rischio insetti si possa ridimensionare l’entità del problema.
    La scelta di una buona ditta ci offrirà le dovute garanzie, ma non dobbiamo sottovalutare l’importanza di un’adeguata programmazione delle manutenzioni a nostro carico. Le case prefabbricate non pretendono di essere eterne. La loro durata potenziale è paragonabile a quella di qualunque abitazione tradizionale, ma sta soprattutto alla nostra cura assicurarne il mantenimento con le dovute attenzioni ed un uso corretto.

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LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E IL RISCHIO INSETTI


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Friday, October 23, 2009

L’UMIDITA’ E LE CASE IN LEGNO PREFABBRICATE

    LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO A BASSO CONSUMO NASCONO COME RISPOSTA AL PROBLEMA DEL FREDDO DEI LUNGHI INVERNI NEI PAESI DEL NORD EUROPA.
    LA DIFESA DAL CALDO PONE LA NECESSITA’ DI RICORRERE A SOLUZIONI AD HOC, MA GRANDE ATTENZIONE VA POSTA ANCHE A CONDIZIONI RICORRENTI DI UMIDITA’ PERSISTENTE, TIPICHE DI MOLTE ZONE DEL NOSTRO PAESE.

    Il tipico clima della Val Padana, caratterizzato da inverni rigidi e nebbiosi ed estati calde ed umide, con percentuali di vapor acqueo costantemente elevati per buona parte dell’anno è senz’altro da affrontare con le dovute accortezze se non vogliamo che l’acquisto di una casa in legno possa rivelarsi una scelta avventata.
    Va ribadito che il settore delle case prefabbricate comincia timidamente a proporre soluzioni tecniche adatte a condizioni diverse da quelle tipiche dei paesi di origine (Svezia, Germania, Austria). Un clima con basse temperature abbinate a minimi tassi di umidità ha portato questo sistema costruttivo a “specializzarsi” e caratterizzarsi anche formalmente per ricevere il massimo apporto solare ed utilizzare grandi spessori di isolamento solitamente a bassa densità come le lane minerali per impedire gli scambi termici con l’esterno.
    umidità, clima umido,umidità case prefabbricateSul mercato delle case in legno troviamo molte case prefabbricate a catalogo, firmati anche da noti architetti per grosse aziende del settore, estremamente ricercati per il loro design puro, contraddistinto da grandi vetrate e finiture sopra la media. Tuttavia si tratta di case in legno chiaramente poco opportune per la maggior parte del territorio italiano.
    Il tema della difesa dal caldo, più volte affrontato, riguarda principalmente la scelta di materiali ad alta densità, in grado di sfasare efficacemente l’onda di calore per le ore necessarie ad impedire il surriscaldamento dell’abitazione o, ancora, l’adozione di sistemi di protezione dai raggi solari come schermi frangisole, raffstore, tettoie, pergolati e quant’altro.
    Il problema dell’umidità è tuttavia questione di non poco conto per le case prefabbricate, anche se va ribadito che il legno è un materiale vivo, in grado di adattarsi efficacemente alle diverse condizioni ambientali assorbendo e rilasciando l’acqua presente nell’aria in modo efficace e reversibile. Se questo si rivela un pregio, soprattutto per le sue proprietà di regolatore naturale di umidità per l’interno dell’abitazione, un’esposizione eccessiva del legno all’acqua può dar luogo a fenomeni di deperimento anche gravi.
    La soluzione è, evidentemente, la protezione del legno dall’azione diretta e prolungata all’umidità con impregnanti dati in autoclave, oltre ad un accorta scelta delle essenze legnose stesse.
    Il grande pregio delle strutture a telaio è che il legno si trova racchiuso in un sandwich di materiali la cui corretta stratigrafia permette di difendere efficacemente l’abitazione. Va da se che le cosiddette blockhaus risultano ben più esposte e necessitano di costanti manutenzioni, costose e non sempre efficaci nel lungo periodo. L’isolamento a cappotto, al contrario, limita le necessità di intervento e garantisce una lunga durata nel tempo, con minime cure all’edificio. Nel caso di umidità persistente il materiale andrà scelto attentamente, oltre che per le caratteristiche propriamente isolanti, anche per le garanzie di protezione della struttura interna della parete delle case prefabbricate.
    Un cappotto in fibra di legno, perfetto per le case prefabbricate da realizzarsi nel sud Italia, potrebbe ad esempio rivelarsi una scelta pessima per un’abitazione per il basso mantovano. In questo caso un isolamento cappotto di polistirene espanso darà maggiori garanzie di protezione, a fronte di bassi valori di trasmittanza.
    Si tratta quindi di una questione da non drammatizzare, ma che va affrontata serenamente, in quanto esistono sul mercato delle case prefabbricate in legno soluzioni efficaci e collaudate.

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L’UMIDITA’ E LE CASE IN LEGNO PREFABBRICATE


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Friday, August 14, 2009

CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E VINCOLI ARCHITETTONICI

    LE PROFONDE DIFFERENZE CLIMATICHE E MORFOLOGICHE TIPICHE DEL NOSTRO PAESE HANNO PRODOTTO UNA STRAORDINARIA RICCHEZZA DI ALTERNATIVE TECNICO-COSTRUTTIVE CONNESSA AD UN SEMPRE DIVERSO CONCETTO DI ABITAZIONE.

    Il tema della casa in Italia è fortemente legato ad aspetti storici e culturali, basato sull’utilizzo di materiali locali e metodologie costruttive sviluppatesi sopratutto in risposta alle caratteristiche bioclimatiche locali (caldo, freddo, umidità, piovosità). Negli ultimi decenni il generale appiattimento dell’edilizia sugli interessi immobiliari e secondo logiche speculative ha messo in disparte l’architettura regionale, le tipologie ed i materiali locali in favore delle villette a schiera in cemento armato.
    Le partizioni esterne, pareti, finestre e coperture, vengono a perdere così la loro originaria funzione di protezione passiva per divenire semplici elementi di involucro, affidando la regolazione climatica dell’abitazione unicamente all’impiantistica di riscaldamento e raffrescamento.
    Fortunatamente la tendenza si sta lentamente invertendo e si assiste ad un ritorno al regionalismo in gran parte del nostro paese, a muri e tetti isolati ed edifici sempre meno disperdenti.
    case prefabbricateCome è dunque possibile conciliare la costruzione delle case prefabbricate in legno, basate su un sistema costruttivo altamente standardizzato e sostanzialmente estraneo alla cultura edilizia italiana con la necessità di inserire l’abitazione in un contesto fortemente caratterizzato, rispettando i vincoli architettonici, siano essi imposti da una commissione edilizia o dalla soprintendenza o coerentemente racchiusi nelle scelte progettuali stesse?
    Si tratta di un problema di non poco conto, che evidenzia chiaramente tutti i limiti dei sistemi costruttivi che fanno un uso del legno a vista, come le blockhaus, improponibili nel nostro paese (e non solo in Toscana o in Liguria). La finitura a cappotto permette al contrario di aggrappare in facciata intonaci di diversa granulometria e concede la massima libertà nell’utilizzo delle tinteggiature. Si potrà applicare un rivestimento in ecopietra a pannelli, di limitato spessore e peso, o creare agevolmente false cornici in marmo, montare lattonerie in rame e manti di copertura in coppi o tegole in laterizio.
    I pochi vincoli tecnici delle case prefabbricate, concedono inoltre il massimo della flessibilità in sede progettuale all’architetto, che potrà efficacemente caratterizzare tipologicamente l’abitazione, nel rispetto della bioclimatica e del risparmio energetico, pure a fronte di uno sforzo complessivamente senz’altro maggiore.
    Non è raro che siano le stesse amministrazioni comunali a far nascere qualche ostacolo dovuto alla scarsa conoscenza delle "case prefabbricate in legno" o ad una interpretazione quantomeno restrittiva del regolamento edilizio. Anche in questo caso è fondamentale affidarsi ad un tecnico che creda fermamente nei vantaggi della tecnica costruttiva delle case prefabbricate e sia disposto a promuovere le scelte fatte nelle sedi opportune. Spesso i Comuni hanno tutto l’interesse a sponsorizzare interventi innovativi come quelli rivolti alla bioedilizia ed alla sostenibilità ambientale. Il tecnico dovrà chiaramente sforzarsi di coinvolgere l’amministrazione attribuendo ad essa meriti ed onori, a fronte, in molti casi, di agevolazioni anche sul piano dell’iter burocratico oltre che un alleggerimento, in molti casi, degli oneri comunali, secondo una tendenza ribadita anche recentemente dal “piano casa”.
    Si tratta in definitiva di un aspetto da non trascurare, che porta purtroppo ad escludere quasi sempre a priori la scelta di molte case prefabbricate a catalogo in favore di un progetto mirato e basato non solo sulle aspettative del cliente, ma anche sul favorevole impatto architettonico dell’abitazione nel contesto urbano.

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CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E VINCOLI ARCHITETTONICI


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Monday, June 22, 2009

CASE PREFABBRICATE IN LEGNO IN SICUREZZA

    L’ENNESIMO VANTAGGIO DELLE CASE PREFABBRICATE LEGATO ALLA BREVE TEMPISTICA COSTRUTTIVA DEL MONTAGGIO DA PARTE DI MANODOPERA ALTAMENTE SPECIALIZZATA.

    Premettendo e sottolineando che non sto affermando che le case prefabbricate in legno siano più sicure di quelle tradizionali, il concetto di sicurezza a cui mi riferisco è relativo alla prevenzione e alla protezione dai rischi connessi alla costruzione dei fabbricati. In Italia la normativa è stato recentemente aggiornata con l’introduzione del Testo Unico 81/08 che va di fatto ad abrogare il vecchio Decreto 494/96 che per anni ha costituito il riferimento legislativo per la sicurezza sui cantieri.
    case prefabbricate in legnoVa innanzitutto premesso che l’edilizia rimane ad oggi il settore con il maggior numero di incidenti, spesso gravi o mortali, dovuti in particolar modo a cadute dall’alto, schiacciamenti e folgorazioni.
    I severi controlli da parte degli organi competenti, la redazione obbligatoria di piani di sicurezza e coordinamento, l’istituzione di figure di responsabilità anche penale ed il sempre maggiore rispetto da parte delle imprese costruttrici delle procedure corrette ha contribuito senz’altro a diminuire negli ultimi anni il numero di incidenti. Purtroppo è la natura stessa dell’organizzazione del lavoro nei cantieri a costituire di per se un problema, in particolare quando la volontà di contenere i costi da parte di committenti e imprese prevale sulle ragioni di fondo della sicurezza. La presenza inoltre di manodopera poco specializzata a maggioranza extracomunitaria, con scarsa conoscenza della nostra lingua e poco preparata a recepire, anche culturalmente, un’adeguata formazione in materia, resta il grande limite dei nostri cantieri tradizionali.
    Le case prefabbricate in legno vengono realizzate in condizioni di controllo all’interno dell’ambiente dello stabilimento e montate in appena un paio di giorni sopra le strutture di fondazione eseguite in precedenza da un impresa tradizionale. L’assemblaggio viene effettuato “a secco” da squadre di montatori specializzati dotati di dispositivi di protezione, di ponteggi, imbracature o linee vita a norma di legge. I tempi ridottissimi e le semplici modalità di esecuzione abbattono i rischi di incidenti rispetto ai cantieri tradizionali. I montatori delle ditte di case prefabbricate possiedono tutte le informazioni, la formazione e l’esperienza necessaria per eseguire l’installazione delle strutture prefabbricate secondo metodologie consolidate che prevedono rischi minimi per i lavoratori stessi.
    La scarsa valutazione delle conseguenze che comportano scelte e decisioni improvvisate è spesso alla base degli incidenti più comuni. Dietro a molte tragedie si nascondono spesso la superficialità, l’ignoranza, la poca preparazione, la mancanza di formazione e informazione. Quasi mai l’incidente in cantiere risulta inevitabile o dovuto a cause fortuite.
    E’intuitivo che il rispetto della sicurezza, obbligatorio moralmente e legalmente, costituisce comunque un fardello necessario i cui costi gravano necessariamente sul prezzo finale.
    Le case prefabbricate in legno riescono a garantire un altissimo livello di protezione e prevenzione dei lavoratori con costi assolutamente bassi rispetto al cantiere tradizionale in laterocemento. L’impatto economico della sicurezza nei cantieri, pur semplificando, è valutato in “uomini-giorno”.
    Una costruzione eretta in pochi giorni, di fatto prefabbricata in stabilimento e semplicemente montata a secco, comporterà in questo caso un impatto economico senz’altro inferiore, pur nel rigoroso rispetto delle prescrizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento.
    Va ribadito che si tratta di costi fissi e non ribassabili per qualsiasi impresa costruttrice, ma che il differente processo costruttivo delle case prefabbricate di legno consente di ridurre comunque considerevolmente.

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CASE PREFABBRICATE IN LEGNO IN SICUREZZA


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Wednesday, April 8, 2009

CASE PREFABBRICATE IN LEGNO ANTISISMICHE

    I RECENTI TRAGICI AVVENIMENTI DELL’ABRUZZO PONGONO CON FORZA IL TEMA DELLA FRAGILITA’ DEL TESSUTO URBANO DEL NOSTRO TERRITORIO DI FRONTE AD EVENTI SISMICI RILEVANTI.

    Abbiamo sentito ripetere più volte che terremoti come quello che ha devastato l’acquilano, pur presentandosi con estrema frequenza in California o Giappone, difficilmente causano qualche ferito, provocando minimi danni agli edifici.
    Le nostre città sono caratterizzate da una compresenza di edifici storici pre-novecenteschi, mediamente in uno stato manutentivo carente e di un’alta percentuale fabbricati post-bellici, realizzati in economia senza alcun criterio antisismico, con materiali spesso scadenti.
    Il cemento armato con cui vengono costruite in genere le strutture degli edifici è un materiale inevitabilmente soggetto a degrado nel tempo, tanto più repentino se non vengono seguiti opportuni accorgimenti ed effettuate regolari manutenzioni. Il cemento, inizialmente elastico, con il tempo diviene fragile e le barre di acciaio soggette all’attacco della ruggine perdono drasticamente la propria capacità portante.
    Oggi in Italia vige l’obbligo di progettare gli edifici con criteri antisismici severi, ma sino al 1962 non esisteva alcuna legge in materia, neppure per le zone a maggior rischio di terremoto.
    Banalmente, una struttura antisismica viene calcolata per resistere sia ai convenzionali carichi statici, che alle forze che vengono generate durante i terremoti, di tipo dinamico, in particolare di “trazione”. Assolutamente basilare è il ruolo delle fondazioni che devono permettere di “ammortizzare” le sollecitazioni, disperdendole nel terreno, come se il fabbricato fosse adagiato su di una “zattera”.
    Intuitivamente un edificio antisismico si deve “deformare” durante un terremoto, con effetti del tutto “reversibili”, così come è evidente che una struttura rigida corre il rischio di danneggiarsi gravemente, sino ad arrivare al crollo vero e proprio.
    Le grandi strutture in Giappone vengono costruite in cemento armato opportunamente calcolato per resistere a sismi di intensità distruttiva, ma la stragrande maggioranza delle abitazioni è realizzata interamente in legno. Si tratta di edifici per loro natura estremamente elastici, in grado di deformarsi sotto l’azione di terremoti anche devastanti senza subire danni.
    Il legno è un materiale ugualmente resistente a trazione e compressione (al contrario del laterizio o del cemento che soffrono le forze di trazione), prestandosi ottimamente all’impiego in zone ad accentuato rischio sismico, soprattutto impiegato per edifici a destinazione abitativa.
    Pensiamo alle notevoli capacità portanti delle grandi strutture in legno lamellare che vengono impiegate oramai in molti edifici ove sia necessario coprire grandi spazi senza pilastri, come impianti sportivi o per lo spettacolo.
    Le case prefabbricate in legno, sia a telaio che a parete piena, soddisfano in pieno la normativa antisismica e rappresentano più di un’alternativa costruttiva, anche pensando alla futura ricostruzione in Abruzzo. Va sottolineato piuttosto l’importanza delle strutture di fondazione in cemento armato che vanno chiaramente calcolate con i dovuti criteri da un bravo ingegnere ed eseguite con scrupolo dall’impresa.



    Per comprendere sino in fondo le capacità di resistenza del legno di fronte al terremoto, consiglio la breve visione di questo video che testimonia il test antisismico a cui è stata sottoposta una struttura in legno realizzata per il progetto "Sofie" dall'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Cnr (Ivalsa) di San Michele all'Adige in provincia di Trento.
    Alla fine del 2007 l'Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki (Giappone) l'ha sottoposto, con successo, alla simulazione del terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 sulla scala Richter), che nel 1995 provocò la morte di oltre seimila persone.
    Se consideriamo la notevole altezza del prototipo e che si tratta di una struttura interamente di legno possiamo capire sino in fondo le potenzialità di questo materiale. La tecnica costruttiva qui impiegata consiste nell'utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 centimetri incollati a strati incrociati.

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CASE PREFABBRICATE IN LEGNO ANTISISMICHE


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Sunday, March 29, 2009

LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E IL RUOLO DELL’IMPRESA

    L’ACQUISTO DI UNA CASA DI LEGNO PREFABBRICATA NON PERMETTE DI SVINCOLARSI DEL TUTTO DALLE IMPRESE DI COSTRUZIONI TRADIZIONALI, IN QUANTO L’ANCORAGGIO AL SUOLO ANDRA’ POSATO SU PLATEA O INTERRATO IN CEMENTO ARMATO.

    Le fondazioni della nostra casa in legno, anche evitando il classico piano scantinato, dovranno essere realizzate prima del montaggio dell’abitazione e andranno eseguite da un’impresa di costruzioni che potrà essere di nostra fiducia (o del tecnico) o segnalata direttamente dall’azienda che ci fornirà la struttura.
    In ogni caso si deve tenere in debito conto il costo supplementare dovuto all’opera di fondazione, soprattutto se decidessimo di sfruttare un eventuale piano interrato per ricavare locali di servizio all’abitazione o le autorimesse. Per quanto si possa trattare di lavori limitati, il solo fatto di affidarci ad una ditta di costruzioni comporterà una spesa non trascurabile, a causa degli inevitabili costi fissi che il cantiere comporta per l’allestimento e la sicurezza.
    Il progetto esecutivo dei cementi armati viene solitamente prodotto dalla ditta costruttrice della casa in legno, limitando il compito dell’ingegnere al deposito dei calcoli presso gli uffici di competenza del genio civile. Un’agevolazione che non ci permette di rinunciare all’incarico di uno strutturista, ma dovrebbe almeno garantire l’applicazione di una parcella ridotta.
    Va invece sottolineata l’importanza di un’accurata esecuzione della platea o del solaio dello scantinato, in quanto il montaggio dell’abitazione a secco richiede che la parte sottostante venga realizzata con un minimo dislivello tra un punto e l’altro del piano di appoggio. Le case in legno, a differenza di quelle tradizionali, arrivano in cantiere con le pareti già predisposte e non presentano tolleranze di sorta. Una parete in mattoni, a prescindere dalla sua composizione, viene realizzata in opera e le eventuali pendenze vengono compensate da conci di malta di spessore variabile. A tale proposito le case prefabbricate, prima di essere realizzate in stabilimento, prevedono un rilievo strumentale millimetrico della platea eseguita con la verifica delle quote del piano di appoggio. Nella costruzione delle pareti si terrà adeguatamente conto degli inevitabili dislivelli, adattando perfettamente la costruzione alla porzione già eseguita. Va perciò considerato che non è possibile realizzare in fabbrica la casa in legno contemporaneamente alla platea o lo scantinato, poiché si deve attendere la misurazione puntuale di quanto eseguito dall’impresa.
    E’ comprensibile a questo punto l’importanza di una realizzazione a regola d’arte della base dell’edificio. La scelta dell’impresa, per quanto i lavori di costruzione siano molto limitati, è un momento fondamentale per la buona riuscita complessiva dell’abitazione. Sarà inoltre essenziale porre una barriera antiumidità per impedire le risalite lungo le pareti nella zona di appoggio alla platea di fondazione in cemento armato.
    E’ infine possibile che la nostra impresa sia in grado di offrirci interessanti condizioni economiche per rifinire gli interni. Spesso alcune lavorazioni finali comprese nel “chiavi in mano” come la fornitura ed il montaggio di pavimenti e rivestimenti, sanitari dei bagni, porte interne, stuccature e tinteggiature dei cartongessi, possono pesare parecchio sul prezzo finale.
    Consiglio di includere sempre l’esecuzione degli impianti sino ai massetti, ma in effetti il completamento in proprio dell’abitazione permette nella maggior parte dei casi di risparmiare fino al 20% sull’acquisto e la posa dei materiali di finitura.
    Una casa completa resta la soluzione più comoda, ma alleggerire il proprio mutuo di 10-15.000 € spesso implica una rata mensile meno gravosa per molti anni. Anche per questo la selezione di un’impresa di costruzioni seria ed onesta diverrà fondamentale.

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LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E IL RUOLO DELL’IMPRESA


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