LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO A BASSO CONSUMO NASCONO COME RISPOSTA AL PROBLEMA DEL FREDDO DEI LUNGHI INVERNI NEI PAESI DEL NORD EUROPA.
LA DIFESA DAL CALDO PONE LA NECESSITA’ DI RICORRERE A SOLUZIONI AD HOC, MA GRANDE ATTENZIONE VA POSTA ANCHE A CONDIZIONI RICORRENTI DI UMIDITA’ PERSISTENTE, TIPICHE DI MOLTE ZONE DEL NOSTRO PAESE.
Il tipico clima della Val Padana, caratterizzato da inverni rigidi e nebbiosi ed estati calde ed umide, con percentuali di vapor acqueo costantemente elevati per buona parte dell’anno è senz’altro da affrontare con le dovute accortezze se non vogliamo che l’acquisto di una casa in legno possa rivelarsi una scelta avventata.
Va ribadito che il settore delle case prefabbricate comincia timidamente a proporre soluzioni tecniche adatte a condizioni diverse da quelle tipiche dei paesi di origine (Svezia, Germania, Austria). Un clima con basse temperature abbinate a minimi tassi di umidità ha portato questo sistema costruttivo a “specializzarsi” e caratterizzarsi anche formalmente per ricevere il massimo apporto solare ed utilizzare grandi spessori di isolamento solitamente a bassa densità come le lane minerali per impedire gli scambi termici con l’esterno.
Sul mercato delle case in legno troviamo molte case prefabbricate a catalogo, firmati anche da noti architetti per grosse aziende del settore, estremamente ricercati per il loro design puro, contraddistinto da grandi vetrate e finiture sopra la media. Tuttavia si tratta di case in legno chiaramente poco opportune per la maggior parte del territorio italiano.
Il tema della difesa dal caldo, più volte affrontato, riguarda principalmente la scelta di materiali ad alta densità, in grado di sfasare efficacemente l’onda di calore per le ore necessarie ad impedire il surriscaldamento dell’abitazione o, ancora, l’adozione di sistemi di protezione dai raggi solari come schermi frangisole, raffstore, tettoie, pergolati e quant’altro.
Il problema dell’umidità è tuttavia questione di non poco conto per le case prefabbricate, anche se va ribadito che il legno è un materiale vivo, in grado di adattarsi efficacemente alle diverse condizioni ambientali assorbendo e rilasciando l’acqua presente nell’aria in modo efficace e reversibile. Se questo si rivela un pregio, soprattutto per le sue proprietà di regolatore naturale di umidità per l’interno dell’abitazione, un’esposizione eccessiva del legno all’acqua può dar luogo a fenomeni di deperimento anche gravi.
La soluzione è, evidentemente, la protezione del legno dall’azione diretta e prolungata all’umidità con impregnanti dati in autoclave, oltre ad un accorta scelta delle essenze legnose stesse.
Il grande pregio delle strutture a telaio è che il legno si trova racchiuso in un sandwich di materiali la cui corretta stratigrafia permette di difendere efficacemente l’abitazione. Va da se che le cosiddette blockhaus risultano ben più esposte e necessitano di costanti manutenzioni, costose e non sempre efficaci nel lungo periodo. L’isolamento a cappotto, al contrario, limita le necessità di intervento e garantisce una lunga durata nel tempo, con minime cure all’edificio. Nel caso di umidità persistente il materiale andrà scelto attentamente, oltre che per le caratteristiche propriamente isolanti, anche per le garanzie di protezione della struttura interna della parete delle case prefabbricate.
Un cappotto in fibra di legno, perfetto per le case prefabbricate da realizzarsi nel sud Italia, potrebbe ad esempio rivelarsi una scelta pessima per un’abitazione per il basso mantovano. In questo caso un isolamento cappotto di polistirene espanso darà maggiori garanzie di protezione, a fronte di bassi valori di trasmittanza.
Si tratta quindi di una questione da non drammatizzare, ma che va affrontata serenamente, in quanto esistono sul mercato delle case prefabbricate in legno soluzioni efficaci e collaudate.
LA DIFESA DAL CALDO PONE LA NECESSITA’ DI RICORRERE A SOLUZIONI AD HOC, MA GRANDE ATTENZIONE VA POSTA ANCHE A CONDIZIONI RICORRENTI DI UMIDITA’ PERSISTENTE, TIPICHE DI MOLTE ZONE DEL NOSTRO PAESE.
Il tipico clima della Val Padana, caratterizzato da inverni rigidi e nebbiosi ed estati calde ed umide, con percentuali di vapor acqueo costantemente elevati per buona parte dell’anno è senz’altro da affrontare con le dovute accortezze se non vogliamo che l’acquisto di una casa in legno possa rivelarsi una scelta avventata.
Va ribadito che il settore delle case prefabbricate comincia timidamente a proporre soluzioni tecniche adatte a condizioni diverse da quelle tipiche dei paesi di origine (Svezia, Germania, Austria). Un clima con basse temperature abbinate a minimi tassi di umidità ha portato questo sistema costruttivo a “specializzarsi” e caratterizzarsi anche formalmente per ricevere il massimo apporto solare ed utilizzare grandi spessori di isolamento solitamente a bassa densità come le lane minerali per impedire gli scambi termici con l’esterno.
Sul mercato delle case in legno troviamo molte case prefabbricate a catalogo, firmati anche da noti architetti per grosse aziende del settore, estremamente ricercati per il loro design puro, contraddistinto da grandi vetrate e finiture sopra la media. Tuttavia si tratta di case in legno chiaramente poco opportune per la maggior parte del territorio italiano.
Il tema della difesa dal caldo, più volte affrontato, riguarda principalmente la scelta di materiali ad alta densità, in grado di sfasare efficacemente l’onda di calore per le ore necessarie ad impedire il surriscaldamento dell’abitazione o, ancora, l’adozione di sistemi di protezione dai raggi solari come schermi frangisole, raffstore, tettoie, pergolati e quant’altro.
Il problema dell’umidità è tuttavia questione di non poco conto per le case prefabbricate, anche se va ribadito che il legno è un materiale vivo, in grado di adattarsi efficacemente alle diverse condizioni ambientali assorbendo e rilasciando l’acqua presente nell’aria in modo efficace e reversibile. Se questo si rivela un pregio, soprattutto per le sue proprietà di regolatore naturale di umidità per l’interno dell’abitazione, un’esposizione eccessiva del legno all’acqua può dar luogo a fenomeni di deperimento anche gravi.
La soluzione è, evidentemente, la protezione del legno dall’azione diretta e prolungata all’umidità con impregnanti dati in autoclave, oltre ad un accorta scelta delle essenze legnose stesse.
Il grande pregio delle strutture a telaio è che il legno si trova racchiuso in un sandwich di materiali la cui corretta stratigrafia permette di difendere efficacemente l’abitazione. Va da se che le cosiddette blockhaus risultano ben più esposte e necessitano di costanti manutenzioni, costose e non sempre efficaci nel lungo periodo. L’isolamento a cappotto, al contrario, limita le necessità di intervento e garantisce una lunga durata nel tempo, con minime cure all’edificio. Nel caso di umidità persistente il materiale andrà scelto attentamente, oltre che per le caratteristiche propriamente isolanti, anche per le garanzie di protezione della struttura interna della parete delle case prefabbricate.
Un cappotto in fibra di legno, perfetto per le case prefabbricate da realizzarsi nel sud Italia, potrebbe ad esempio rivelarsi una scelta pessima per un’abitazione per il basso mantovano. In questo caso un isolamento cappotto di polistirene espanso darà maggiori garanzie di protezione, a fronte di bassi valori di trasmittanza.
Si tratta quindi di una questione da non drammatizzare, ma che va affrontata serenamente, in quanto esistono sul mercato delle case prefabbricate in legno soluzioni efficaci e collaudate.
Post Title
→L’UMIDITA’ E LE CASE IN LEGNO PREFABBRICATE
Post URL
→http://countryhousedesign.blogspot.com/2009/10/lumidita-e-le-case-in-legno.html
Visit Country House Design for Daily Updated Wedding Dresses Collection
No comments:
Post a Comment