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Friday, January 28, 2011

CASE PREFABBRICATE DISPERDENTI

    L’INVOLUCRO ISOLATO DELLE CASE PREFABBRICATE E’ GARANZIA DI BASSE DISPERSIONI TERMICHE E BOLLETTE ENERGETICHE CONTENUTE. LE VETRATE, PER QUANTO EFFICIENTI, RESTANO IL PUNTO DEBOLE DELL’EDIFICIO E PRINCIPALE CAUSA DI DISSIPAZIONI DEL CALORE.


    Volevo sapere una sua opinione in merito alla costruzione delle “case prefabbricate” o meglio sul suo orientamento, in quanto io possiedo un terreno con giardino rivolto a nord sul quale vorrei fare affacciare delle belle vetrate, ma le case costruttrici non mi assicurano che vada a risparmiare in termini di spesa per quanto riguarda il riscaldamento e la refrigerazione estiva.


    La progettazione di un edificio (qualsiasi edificio e non solo la nostra abitazione in legno) deve basarsi su una serie di elementi che ne determineranno l’architettura.

    I principi bioclimatici sono solo uno di questi fattori, ma non necessariamente il più importante. Molto dipende dall’impostazione specifica che si intende dare al progetto.

    Faccio un esempio banale. Se a nord posso godere di una veduta mozzafiato sulle montagne, mentre a sud mi affaccerò sulla zona industriale, ritengo che si tratti di un punto di una certa importanza, certamente prioritario rispetto all’orientamento solare.

    Sta alla capacità del progettista coniugare con sapienza i vari elementi, disponendo opportunamente i locali, cercando di minimizzare le dispersioni termiche e valorizzando l’inserimento nel contesto.

    case prefabbricate, efficienza energeticaA volte penso alla progettazione come all’ideazione di una ricetta di cucina (qualche mio collega potrebbe inorridire), in cui l’arte del combinare i diversi ingredienti a disposizione può portare a risultati qualitativamente assai diversi. La parola chiave è “equilibrio”. Poco o troppo sale in un piatto possono spostare di molto il nostro giudizio con il cibo, così come in un buon progetto non dovrebbe prevalere l’ingrediente bioclimatico a scapito di altri elementi, ma è necessaria una coerenza generale rispetto alle aspettative del cliente (costruttive, formali e funzionali), i vincoli urbani ed edilizi (legati alla forma del lotto, i regolamenti edilizi, le tipologie locali).

    Cosa centra tutto ciò con il titolo dell’articolo? Un lungo e necessario preambolo per rassicurare il lettore rispetto a quanto affermato dalla ditta di case prefabbricate.

    La sua casa non è una “macchina termica”. Può esserlo, se questa è la sua esigenza.

    Penalizzare l’abitabilità per aumentare il “guadagno solare” è sensato solo se ne siamo davvero convinti. Le vetrate a nord disperdono calore? Verissimo! Installi dei tripli vetri. Esistono sul mercato dei serramenti a basso consumo delle finestre che possono garantire una trasmittanza di 0,5 W/m²K. Tale modifica comporta un extra costo assolutamente giustificabile, che può tradursi in un buon investimento negli anni, con un sensibile risparmio sulla bolletta energetica.

    Andando oltre, il problema, semmai, è legato alla “progettazione inconsapevole”.

    Mi capita spesso di confrontarmi con progetti di abitazioni altamente disperdenti, le cui scelte compositive appaiono evidentemente frutto dell’ideazione estemporanea, senza regole o principi di fondo. Non intendo assolutamente darne un giudizio formale, ma se scelgo di movimentare l’involucro con rientri, sporgenze, muri obliqui, logge, sporgenze, sfasamenti, tetti con incastri, abbaini, terrazze, dovrebbe esserci una ragione.

    L’involucro semplice è la forma meno disperdente per un edificio.

    Se scelgo consciamente di allontanarmene per valide ragioni, non si tratta necessariamente un errore progettuale. Se però lo faccio senza alcun motivo (mi piaceva una casa un po’ movimentata ….. ho detto al mio geometra che non sopporto le case prefabbricate troppo semplici), rendo prioritario l’aspetto formale rispetto ad altri fattori, senza valutare possibili opzioni, altrettanto efficaci nel movimentare la sagoma (porticati, pergolati, bovindi) ed in grado di svolgere un efficace azione di protezione solare nella stagione estiva.

    Le case prefabbricate dovrebbero essere progettate sin dall’inizio come edifici in legno a basso consumo e non come adattamento finale (il mio tecnico me l’ha sconsigliato) di progetti ideati per il laterocemento.

    L’efficienza energetica reale dell’edificio dipende certamente dal tipo di parete o dallo spessore degli isolamenti, ma inizia innanzitutto dal progetto.

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CASE PREFABBRICATE DISPERDENTI


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Tuesday, January 18, 2011

LE FINESTRE DELLE CASE PREFABBRICATE

    LE CASE PREFABBRICATE A BASSO CONSUMO MONTANO …. SERRAMENTI A BASSO CONSUMO. LAPALISSIANO E TUTTAVIA LE SOLUZIONI PRESENTI SUL MERCATO DELLE CASE IN LEGNO SONO VARIE ED INTERESSANTI, CHE CONVIENE CONOSCERE.

    I serramenti esterni rappresentano uno dei punti deboli dell’involucro edilizio.

    Dalle vetrate fuoriesce nella stagione invernale la maggior parte del calore dell’abitazione. Per quantificare con dei numeri questo aspetto, basti pensare che la trasmittanza termica di una parete di una casa in legno si aggira intorno a 0,18 W/m² K, un valore di tutto rispetto, contro gli 1,1 W/m² di un serramento a basso consumo energetico.

    La dispersione di un buon infisso è quindi di sei volte superiore a quanto ceduto per convenzione dagli elementi opachi dell’involucro edilizio (tetto e pareti esterne).

    Il progettista dovrà pertanto disporre con accuratezza le aperture, limitando le fonometrie a nord, ove le finestre dovranno essere piccole, mentre a sud andranno le vetrate di maggiore dimensione (opportunamente calcolate per captare la radiazione solare, ma non sovradimensionate, per evitare il surriscaldamento estivo degli ambienti e l’inevitabile dispersione in assenza di sole (nuvole, nebbia, ore notturne).

    serramenti, finestre, infissi, basso consumo, efficienza energetica, legno, alluminio, pvcLa trasmittanza termica di un serramento esterno in legno non particolarmente isolato si aggira solitamente intorno a 2 W/m², un valore assolutamente non compatibile con il sofisticato fine energetico delle case prefabbricate. Un’ulteriore miglioramento può essere realizzato adottando dei vetrocamera a triplo strato, che possono spingere il valore dell’isolamento sino a 0,5-0,7 W/m². I costi non sono eccessivi ed è quindi un’opzione senza dubbio consigliabile per la maggior parte delle case in legno, soprattutto quelle montate nel nord Italia.

    Quali sono i serramenti più indicati per le case prefabbricate?

    In passato i serramenti erano per lo più in legno. Si tratta ancora di una buona soluzione, grazie alle buone proprietà isolanti di questo materiale. Sarà necessaria una regolare manutenzione degli infissi, poiché le vernici tendono a perdere le proprietà protettive a causa dell’azione degli agenti atmosferici.

    Un’alternativa molto in voga ed altamente consigliabile per le case prefabbricate è il serramento in legno con la protezione esterna in alluminio. All’interno l’infisso in legno avrà un aspetto tradizionale, e non necessiterà più interventi di manutenzione nel tempo. L’alluminio potrà inoltre essere di qualsiasi colore si desideri, offrendo un’opzione in più per l’architettura dell’edificio.

    Anche il pvc è un materiale molto utilizzato per la realizzazione di infissi isolati, con una buona durata nel tempo e costi generalmente inferiori al legno-alluminio.

    Un buon serramento dovrebbe inoltre prevedere di serie l’apertura a vasistas su tutte le ante apribili ed un adeguato sistema di sicurezza. Un semplice punto di chiusura può pertanto essere insufficiente. Meglio tre per anta.

    Verificate infine la possibilità di installare un sensore antifurto sugli infissi.

    Ogni aspetto delle case prefabbricate deve essere adeguato all’insieme.

    Le finestre costituiscono sovente un punto trascurato dell’edificio, ma rappresentano un elemento estremamente delicato che, se mal concepito, può abbattere di molto il rendimento energetico dell’involucro.

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LE FINESTRE DELLE CASE PREFABBRICATE


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Tuesday, January 11, 2011

CASE PREFABBRICATE MEDITERRANEE

    LE PRIME CASE PREFABBRICATE VENGONO REALIZZATE CIRCA 40 ANNI FA NEL NORD EUROPA, PER RISPONDERE ALL’ESIGENZA DI PROTEGGERE EFFICACEMENTE DAL RIGIDO E PERSISTENTE CLIMA INVERNALE, CHE IN QUEI PAESI DURA MOLTI MESI, CON TEMPERATURE ESTREMAMENTE BASSE.


    Se si esclude il nord Italia, la maggior parte del nostro paese presenta condizioni climatiche tipicamente mediterranee, caratterizzate da inverni brevi e miti, con molti mesi di caldo e temperature piuttosto alte.

    Un’abitazione che sappia rispondere efficacemente a queste sollecitazioni termiche (non solo le case prefabbricate) dovrebbe pertanto presentare una buona coibentazione, ma soprattutto difendere dall’onda di calore estiva, assicurando uno sfasamento di parecchie ore.

    Come ripetuto spesso, è fondamentale avere un involucro edilizio dotato di “massa”, in grado di rallentare il passaggio dall’esterno all’interno dell’onda termica.

    case in legno, case in legno prefabbricate, case prefabbricate in legnoLe case prefabbricate a telaio (baloon frame) hanno la caratteristica di essere costituite in gran parte da isolamenti, leggeri per loro natura, dotati di grande capacità isolante (ideale per il freddo), ma poco efficaci per tenere il caldo al di fuori degli ambienti interni.

    L’utilizzo di materiali di maggior densità (la fibra di legno su tutti), migliora parecchio la capacità di contenere il calore, ma resta comunque un compromesso, senz’altro ottimo per i climi del nord Italia, ma non ideale per il resto del paese.

    E’ pertanto necessario aumentare la massa delle pareti esterne delle case prefabbricate, adottando altre soluzioni costruttive, come l’X-Lam e le pareti massicce in genere, ben più adeguate in queste zone.

    Vorrei che fosse chiaro che le pareti a telaio ben concepite possono essere una soluzione costruttiva comunque valida e superiore a gran parte delle costruzioni tradizionali. Su gran parte del territorio l’isolamento degli edifici è un concetto oscuro che non trova applicazione nella prassi di cantiere.

    Le case prefabbricate a telaio devono però utilizzare solo fibra di legno ad alta densità, tra i montanti delle pareti e per l’isolamento del tetto (assolutamente ventilato). Andrà chiaramente data preferenza per le pareti di buon spessore. Meglio un cappotto di pochi centimetri e una struttura profonda, piuttosto che il contrario.

    Non tutte le ditte di case in legno sono in grado di offrire soluzioni specifiche per questi climi, quindi grande importanza andrà data alla scelta del costruttore di case prefabbricate.

    Va inoltre ricordato che le pareti in legno a telaio sono in genere più economiche delle loro alternative in massiccio, aspetto che può chiaramente influire parecchio sulla scelta finale.

    L’X-Lam è in ogni caso la soluzione preferibile per i climi caldi, così come ottime sono le pareti MHM (Massive Holz Mauer, chiodate e non incollate).

    Il prezzo resta il limite principale di queste costruzioni e non solo in rapporto all’alternativa a telaio.

    Le imprese di costruzioni tradizionali (ancor più in tempi di crisi come questi) appaiono estremamente concorrenziali dal punto di vista meramente economico.

    I prezzi dell’edilizia del mattone in molte zone d’Italia sono particolarmente vantaggiosi per il cliente, ma spero sia chiaro che stiamo parlando di sistemi costruttivi assai lontani ed il paragone appare una vera e propria forzatura.

    Parlando di automobili, difficilmente ci verrebbe in mente di confrontare una Panda (con tutto il rispetto per una buona auto) con una Maserati.

    Nel settore dell’edilizia, chissà perché, si fatica parecchio a comprendere questo concetto e, di conseguenza, a dare il giusto peso alle diverse caratteristiche delle costruzioni.

    Chi sceglie di realizzare la propria abitazione con una ditta di case prefabbricate cerca alcune caratteristiche che vadano oltre alla semplice costruzione di un edificio e non dovrebbe comunque farlo per risparmiare sui costi di costruzione.

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CASE PREFABBRICATE MEDITERRANEE


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Sunday, November 28, 2010

LA TEMPERATURA DELLE CASE PREFABBICATE

    IL CONCETTO DI COMFORT TERMICO E’ PIUTTOSTO COMPLESSO E STRETTAMENTE CORRELATO AD UNA SERIE DI FATTORI.
    LA TEMPERATURA PERCEPITA DAL CORPO UMANO PUO’ VARIARE A SECONDA DELLA VELOCITA’ E DEL TASSO DI UMIDITA’ DELL’ARIA.

    Le case prefabbricate sono edifici per molti versi analoghi alle costruzioni tradizionali.
    L’alto isolamento termico permette di controllare naturalmente il clima dell’edificio con un minimo ricorso all’impiantistica in dotazione, a prescindere dal tipo di riscaldamento scelto (caldaie, pompe di calore, camini, stufe).
    In ogni caso, vi sono aspetti poco noti che portano a percepire condizioni termiche sensibilmente superiori a quelle che possono essere avvertite in un edificio tradizionale.
    Sappiamo che il calore si trasmette per convezione, conduzione ed irradiazione.
    Perché, dunque, in una casa in legno si sta “bene”?
    Al di là degli slogan di circostanza vi sono fattori fisici che migliorano il benessere percepito nelle case prefabbricate rispetto ad edifici meno isolato o in presenza di superfici con differente temperatura superficiale.
    Prendiamo l’esempio di un fabbricato disperdente, realizzato con una struttura in cemento armato, con pilastri esterni non isolati (ponti termici) e tamponamento leggero intonacato. Non si tratta assolutamente di un eccezione, ma della regola degli edifici realizzati sino a pochi anni fa.
    L’impianto di riscaldamento tipico di questi immobili resta la classica caldaia a radiatori.
    case prefabbricatePer mantenere una temperatura accettabile nei mesi invernali, questo impianto sarà costretto a lavorare in modo continuativo ed i radiatori saranno sempre caldi per compensare la costante perdita di calore dovuta alla bassa temperatura esterna.
    I moti convettivi saranno di notevole entità e la temperatura dell’aria interna varierà da zona a zona, a seconda della distanza fisica dal calorifero stesso.
    Il termostato si limita a fornire una media della temperatura, un dato che non tiene conto di tutte le modalità di trasmissione del calore e che non è sufficientemente correlato alla percezione reale che abbiamo del microclima dell’edificio.
    E’ infatti possibile provare una sensazione di piacere o di assoluto disagio, a fronte di una identica misurazione strumentale di 19-20° C. Come accennato, il calore si trasmette anche per radiazione, ovvero attraverso un onda termica, di cui l’esempio più lampante è la radiazione solare.
    La presenza del sole nelle giornate d’inverno procura un notevole calore percepito, anche in presenza di valori di temperatura dell’aria molto bassi.
    Le superfici interne dell’edificio (pareti, soffitto, finestre e vetrate, pavimento) emettono analogamente onde di calore, come qualsiasi altro corpo che si trovi all’interno dell’edificio.
    Nelle case non coibentate si tratta sempre di superfici fredde, la cui radiazione verrà distintamente percepita dal nostro corpo. Un pavimento in marmo posato contro terra, freddo e non isolato, emetterà un’onda termica a bassa temperatura che ci farà avvertire una sgradevole sensazione agli arti inferiori. Vetri poco isolati possono raggiungere valori di pochi gradi sopra lo zero (pensiamo ai finestrini dell’automobile, posizionati a pochi centimetri dal nostro corpo), emettendo un’onda fredda, così come le pareti esterne o la copertura degli edifici male isolati.
    Nelle case prefabbricate le pareti sono in legno e, sempre, altamente coibentate. Se tocchiamo con la mano la superficie interna del muro, essa risulterà “calda”. La radiazione diffusa da tale elemento sarà pertanto emessa ad una temperatura di poco inferiore alla temperatura dell’aria. Il riscaldamento a pavimento massimizza questo meccanismo virtuoso, eliminando i moti convettivi dovuti ai radiatori (comunque minimi nelle case prefabbricate).
    Le vetrate (meglio ancora se con vetri a triplo strato) emetteranno una temperatura assai superiore a quella prodotta da finestre non isolate, così come il tetto, efficacemente coibentato ed a struttura lignea (questo materiale è un pessimo conduttore di calore).
    Se i vari apporti giungono al nostro corpo con differenze di temperatura minime, la sensazione di benessere sarà di conseguenza alta, innescando la sensazione di benessere.
    Al contrario, in presenza di superfici radianti molto fredde o troppo calde (una stufa a legna ad alta temperatura in un edificio disperdente), il nostro sistema di termoregolazione interna andrà letteralmente “in tilt”.
    Il comfort termico è pertanto uno degli aspetti più interessanti (e meno conosciuti) delle case prefabbricate.

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LA TEMPERATURA DELLE CASE PREFABBICATE


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Tuesday, October 19, 2010

LE CASE PREFABBRICATE E I PONTI TERMICI, NEMICI INVISIBILI

    PONTE TERMICO, UN TERMINE TECNICO SEMPRE PIU’ DIFFUSO.

    VALE DAVVERO LA PENA DI SPENDERE QUALCHE PAROLA PER APPROFONDIRE UNO DEI PUNTI DI FORZA DELLE CASE PREFABBRICATE RISPETTO ALL’EDILIZIA BASATA SULL’UTILIZZO DELLE STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO.


    Un ponte termico è una parte della struttura di un edificio che presenta proprietà termiche diverse da quelle adiacenti ed è tra i principali responsabili delle perdite di calore in un edificio e della formazione di condensa e muffe.
    Solitamente i ponti termici sono punti dell’involucro edilizio che presentano flussi di calore più rapidi rispetto alle parti circostanti.
    Il principale effetto dei ponti termici è lo scambio di temperatura con l’esterno. Ovviamente durante l'inverno conduce calore dall'interno di una casa verso l'esterno, d'estate lo veicola dall'esterno all'interno. Provocando una via privilegiata alla dispersione del calore, si riflettono pesantemente sulle spese per il riscaldamento ed il condizionamento, riducendo il comfort complessivo dell’abitazione.
    case prefabbricate, casa prefabbricataVa detto chiaramente. I ponti termici non sono una fatalità ma sono sempre errori di costruzione e progettazione, pertanto sarebbero evitabili a priori con un minimo di cura da parte di progettisti ed imprese.
    I classici isolamenti a cappotto che sempre più spesso vengono applicati all’esterno delle abitazioni tradizionali mirano a limitarne l’effetto, soprattutto per quelle parti di edificio maggiormente coinvolte nelle dispersioni. Non a caso tipici esempi di ponti termici sono i balconi, i pilastri e tutte le parti costruttive sporgenti che risultano poco o per nulla isolate.
    Fondamentalmente esistono due categorie di ponti termici, quelli geometrici e quelli costruttivi (a volte una combinazione di entrambi i fattori).
    I ponti termici geometrici sono discontinuità presenti in corrispondenza di variazioni di direzione delle parti costruttive, come gli angoli, o elementi aggettanti.
    I ponti termici costruttivi sono discontinuità che si manifestano nei punti in cui materiali ad alta conducibilità termica (cemento armato, parti metalliche) penetrano in un elemento strutturale esterno che presenti una maggiore coibentazione. È il caso di balconi sporgenti in calcestruzzo privi di isolamento, di architravi coibentate poco o per niente, di pilastri in cemento armato che attraversano la muratura perimetrale, di cornici in marmo attorno ai fori finestra.
    Anche le discontinuità nell’isolamento possono a loro volta generare ponti termici importanti.
    Sarà probabilmente capitato di vedere qualche immagine termografica ad infrarossi in cui i ponti termici sono solitamente visibili dall’interno come parti fredde (di colore blu) e calde all’esterno (rosso).
    I ponti termici possono essere tranquillamente evitati isolando in maniera adeguata le parti aggettanti di un edificio quali balconi in calcestruzzo, architravi, pilastri in cemento armato e simili.
    Nelle case prefabbricate l’assenza del cemento armato come materiale da costruzione è essenziale per limitare in partenza la loro presenza. Infatti il legno è un materiale che trasmette il calore molto male e per sua natura isolante.
    Nelle case in legno la parete esterna è un elemento che non presenta elementi di possibile perturbazione termica. Le condotte e le canne fumarie vengono coibentate e spostate all’interno dell’abitazione, al di fuori della parete. Lo stesso dicasi per gli impianti idraulici dei bagni che vengono solitamente eseguiti in una controparete ispezionabile.
    Il cassonetto degli avvolgibili delle case prefabbricate(chiaramente uno dei maggiori punti critici) è coibentato o ubicato addirittura all’esterno, in facciata.

    Tutti gli isolamenti, dal cappotto esterno alla coibentazione del tetto vengono eseguiti senza giunti o interruzioni.
    Il problema principale della costruzione tradizionale è l’esecuzione in opera da parte delle maestranze, soprattutto se poco qualificate.
    Nelle case prefabbricate l’involucro viene realizzato in stabilimento con un accurato controllo, soprattutto per quanto riguarda la giunzione parete-serramento.
    Anche piccole imprecisioni possono originare dei notevoli ponti termici che possono abbassare moltissimo le prestazioni energetiche complessive dell’edificio.

    Il montaggio del serramento a mano in cantiere è una fase delicatissima, spesso sottovalutata da chi la esegue, confidando più che altro sulle buone qualità termiche della finestra. Ma anche il miglior serramento con vetro bassoemissivo genererà una grave falla nell’involucro se presenterà anche minimi errori di montaggio o fori di dimensioni eccessive rispetto al serramento.

    Nelle case prefabbricate, l’accoppiamento serramento-parete viene testato con prove a tenuta e test di verifica che ne certificano l’assoluta precisione, a garanzia dell’assenza di errori dei assemblaggio e dei conseguenti ponti termici.
    Il classico balcone con soletta in c.a., una delle peggiori tragedie dal punto di vista termico, viene realizzato nelle case in legno con una struttura indipendente dal solaio dell’abitazione o collegato ad esso con giunti isolati.
    In conclusione il problema dei ponti termici è stato poco o nulla affrontato in passato, tanto dalle imprese, quanto dai progettisti, e solo negli ultimissimi anni, grazie alle incentivazioni in tema di riqualificazione energetica degli edifici, si è assistito ad una progressiva specializzazione di ditte e di tecnici qualificati in tema di efficienza degli edifici.

    Al contrario, il settore delle case prefabbricate ha da sempre come principale obiettivo l’eliminazione delle discontinuità termiche, vantando una lunghissima e collaudata esperienza nella costruzione di edifici ad alto rendimento termico e basso consumo di energia.

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LE CASE PREFABBRICATE E I PONTI TERMICI, NEMICI INVISIBILI


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Wednesday, September 29, 2010

CASE PREFABBRICATE IN LEGNO AUTOSUFFICIENTI

    È POSSIBILE ELIMINARE LA TRADIZIONALE CALDAIA DALLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO? E’ UNA DOMANDA CHE MI VIENE POSTA SPESSO.

    E’ POSSIBILE REALIZZARE UN’ABITAZIONE DEL TUTTO INDIPENDENTE DAI SERVIZI DI FORNITURA DEL GAS E DELL’ELETTRICITÀ? IN VIA TEORICA, OVVIAMENTE, SI.

    TUTTAVIA IL MITO DELL’ABITAZIONE AUTOSUFFICIENTE VA UN PO’ RIDIMENSIONATO.

    Qual è il duplice scopo da perseguire?

    Realizzare un’abitazione ecologica che grazie ad un corretto isolamento riduca le emissioni e contenga i costi energetici.

    Rispetto all’edilizia corrente si tratta evidentemente di un grandissimo risultato.

    Se potessimo agire su grande scala, i benefici ambientali ed economici sarebbero impressionanti con effetti immediati sull’intero ecosistema, proprio per il peso del settore dell’edilizia sul clima e sugli stessi mercati finanziari.
    Rispetto ad una casa tradizionale poco efficiente i consumi delle case prefabbricate possono essere inferiori sino al 60-70%, senza accorgimenti particolari. Un’impiantistica basata su un intelligente utilizzo di energie rinnovabili può portare questo risultato al 80-90%. E’ necessario spingersi oltre e a che prezzo?
    bioedilizia, risparmio energeticoUna casa in grado di non consumare energia si definisce passiva. Questo risultato si raggiunge solamente con l’involucro, senza l’ausilio di impianti (solari o a biomasse), ma grazie all’alto isolamento e agli apporti del sole durante la stagione invernale. Le case passive però richiedono una progettazione basata su soluzioni tecniche che possono risultare scomode per le esigenze di una normale famiglia, come la disposizione a corte degli ambienti attorno ad una serra vetrata capace di funzionare da serbatoio di calore durante i mesi freddi (da aprire durante la stagione estiva) e altri accorgimenti spesso vincolanti.
    Una corretta progettazione che tenga conto dell’orientamento e di un utilizzo ottimale del calore del sole può migliorare efficacemente il rendimento energetico dell’involucro edilizio, senza stravolgere le esigenze distribuitive dei vari ambienti interni.
    Nella scelta della dotazione impiantistica si dovrà tenere conto necessariamente dei diversi tempi di ammortamento dei costi tra un solare termico, una caldaia a pellets o un impianto eolico o geotermico.

    Il rientro negli investimenti è spesso lungo e non sempre l’acquisto risulta conveniente, soprattutto nel caso di un iper-dimensionamento degli stessi o nella sovrapposizione delle funzioni energetiche, dovuto quasi sempre all’eccesso di entusiasmo da parte del cliente.
    Le alternative sul mercato sono moltissime e andranno attentamente ponderate in base allo stile di vita del nucleo abitativo, quotidiano e stagionale, sull’ubicazione geografica, le caratteristiche morfologiche del terreno, l’eventuale disponibilità di legname da combustione.

    Un corretto dimensionamento impiantistico non dovrebbe in ogni caso essere valutato perseguendo il miraggio di un’autosufficienza energetica, pur in presenza di un’abitazione termicamente efficiente. Si deve necessariamente tenere conto della variabilità delle condizioni energetiche, soprattutto se ci affidiamo al sole come fonte principale. Giornate di grande freddo o di nebbie persistenti sono sempre possibili per molti mesi, limitando fortemente la produzione di energia (elettrica o termica) dei pannelli solari. Vi è dunque la necessità di sopperire ai cali di produzione o alla richiesta di picchi di energia, integrando le fonti rinnovabili che abbiamo per l’impiantistica principale con opportuni ausili secondari. Il contributo di questi impianti di supporto può essere sporadico e limitato appunto a condizioni di punta momentanee.
    Il loro utilizzo mirato a situazioni eccezionali ne suggerisce un minimo investimento economico. Ecco perché la scelta più intelligente per le case prefabbricate è spesso la dotazione di una piccola caldaia a gas (meglio se a condensazione, vista le attuali minime differenze di prezzo) in grado di funzionare solo quando risulta strettamente necessario il suo contributo energetico. Le bollette di luce e gas saranno sempre leggere, mentre la loro radicale eliminazione risulterà possibile solo a fronte di investimenti economici impegnativi, in ogni caso superiori al beneficio ottenuto e quasi mai realmente giustificabili.
    Ricordiamoci che l’acquisto delle case prefabbricate in legno riduce a priori drasticamente i consumi, mentre i produttori di questi impianti hanno tutto l’interesse a venderci i loro prodotti, così come i tecnici e gli impiantisti interpellati spingeranno molto per convincerci al loro acquisto.
    Puntiamo dunque al massimo dell’efficienza, tenendo presente che si tratta di un investimento mirato ad un ritorno, sia ecologico che economico. Si tratta di individuare la migliore combinazione possibile tenendo conto di fattori estremamente individuali, che possono risultare del tutto errati per un’altra famiglia o in un altro contesto.

    Con le case prefabbricate, non esiste mai una ricetta assoluta da applicare indistintamente in tutte le situazioni.
    Il bravo tecnico dovrebbe supportarvi in questa scelta imparzialmente, senza interessi personali di sorta, indirizzandovi ad assemblare una sintesi energeticamente efficiente tra impianti tra loro compiutamente complementari.

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CASE PREFABBRICATE IN LEGNO AUTOSUFFICIENTI


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Thursday, July 22, 2010

CASE PREFABBRICATE AUTOSUFFICIENTI

    LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO PERMETTONO DI REALIZZARE COSTRUZIONI ISOLATE DAI BASSISSIMI CONSUMI ENERGETICI, IN MODO SEMPLICE E VELOCE. SINO A CHE PUNTO E’ POSSIBILE SPINGERE VERSO L’ALTO LE PRESTAZIONI SENZA FAR LIEVITARE I COSTI?

    “Vorrei realizzare una casa prefabbricata passiva o, quanto meno, staccarmi il più possibile dagli enti erogatori di gas ed elettricità. Mi sembra di capire che una casa tradizionale di questo tipo costerebbe moltissimo, mentre con le case prefabbricate sarebbe teoricamente possibile”.


    “Ho una casa molto grande e dispersiva. La mia prossima abitazione dovrebbe essere il più possibile indipendente, con un gran numero di impianti solari termici e fotovoltaici o, magari, l’eolico”.


    Qual è il prezzo dell’autosufficienza energetica?


    In molti casi le case prefabbricate in legno permettono di risparmiare sino al 90% sul prezzo delle bollette rispetto ad un pari edificio in muratura, senza adottare particolari accorgimenti.

    case prefabbricate, case passiveSi tratta di dati molto significativi che dovrebbero far riflettere chi si accinge a costruire la propria abitazione in questo periodo. Senza particolari accorgimenti tecnici (un buon progetto aiuta in ogni caso) le case prefabbricate standard attualmente presenti sul mercato italiano permettono un effettivo risparmio, tanto sul prezzo di acquisto, quanto sui costi di esercizio.

    A mio parere si dovrebbe ricercare il miglior rapporto q/p ed accettare di dipendere dai gestori delle reti energetiche per la parte restante che avrà dei picchi significativi in estate e in inverno. Per la maggior parte dell’anno una casa in legno ben concepita consumerà un minimo quantitativo di energia.

    Vale la pena di spingere le prestazioni oltre questo 90%, sino a consumi di tipo “passivo”?

    Una casa passiva è una costruzione che consuma tanta energia quanto ne produce.

    Questa energia può essere ottenuta con sistemi captanti, in grado di immagazzinare l’energia solare, o con impianti solari o la ventilazione meccanica controllata a recupero di calore. Questi impianti hanno un costo e dei tempi di recupero dell’investimento, ma solitamente si tratta di una buon scelta che permette di rientrare in tempi ragionevoli nell’investimento. L’importante è una buona progettazione impiantistica che eviti un sovradimensionamento immotivato degli stessi. Ricordiamo che stiamo pur sempre parlando di edifici a basso consumo. Se voglio eliminare delle bollette di per sè leggere attraverso un impianto fotovoltaico con annessa pompa di calore geotermica, devo essere conscio che i tempi di ammortamento saranno di parecchi decenni, un periodo difficilmente giustificabile per una singola abitazione unifamiliare.

    Sul mercato sono disponibili varie soluzioni integrate, adatte per tutte le esigenze. Se avremo sul tetto qualche Kw di fotovoltaico può essere interessante sfuggire alla rete del gas, dotandoci di piastre ad induzione per la cucina e di un impianto di riscaldamento che sfrutti il surplus elettrico come le pompe di calore aria-acqua o i pavimenti radianti elettrici, che utilizzano delle resistenze al posto della classica serpentina.

    Qualsiasi scelta si faccia, dovrebbe essere sempre improntata alla ragionevolezza. Le moderne caldaie a condensazione hanno costi interessanti e possono lavorare poco all’interno delle case prefabbricate, limitando i consumi. Il solare termico (imposto o no dal Comune di appartenenza) va montato senza indugi e possibilmente integrato nel riscaldamento. In ogni caso spendiamo con moderazione ed intelligenza.

    Questione involucro edilizio. Anche in questo caso si può fare molto senza eccessivi aggravi di costo sul prezzo dell’edificio. Aumentare lo spessore del cappotto migliora senz’altro la coibentazione invernale dell’edificio. Una fibra di legno ad alta densità avrà una maggiore capacità smorzante rispetto all’onda termica estiva di una lana di roccia leggera. Un triplo vetro isolerà meglio di un vetro doppio (ma limiterà il guadagno termico passivo). Esistono sul mercato delle costruzioni in legno tante soluzioni interessanti ed ogni ditta di case prefabbricate offre una gamma di pareti e diversi assemblaggi di materiali, adatti per tutte le esigenze.

    Persino l’isolamento dell’attacco a terra dell’edificio può essere migliorato con grande beneficio sulle prestazioni energetiche. Anche in questo caso il mio consiglio è di richiedere le eventuali differenze di prezzo per le migliorie dell’involucro, valutando il beneficio nel tempo nell’ottica dell’investimento.

    Una spesa eccessiva non servirà comunque a molto e si trasformerà inevitabilmente in un costo inutile.

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CASE PREFABBRICATE AUTOSUFFICIENTI


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Monday, March 8, 2010

CASE PREFABBRICATE IN LEGNO A "CONSUMO ZERO"

    CHE DIFFERENZA C’E’ FRA UNA CASA PASSIVA, UNA CASA ENERGY-PLUS E UNA CASACLIMA GOLD/ORO? SONO LA STESSA COSA OPPURE SONO TRE VALUTAZIONI DIVERSE?

    Su un sito ho letto che la CasaClima Gold ha un fabbisogno energetico annuo inferiore di 10 kWh/m²/Casa da 1 litro, la casa passiva inferiore a 15 kWh/m² e la casa energy plus inferiore a 5kWh/m², è possibile? Inoltre le chiedo ancora una cosa, una casa passiva sfrutta solo il calore del sole e quello generato da elettrodomestici e dagli occupanti e utilizza la ventilazione controllata oppure sfrutta anche energie rinnovabili come il geotermico?A grandi linee una casa così ha costi molto superiori rispetto a una casa normale?

    case prefabbricate, case prefabbricate in legnoLe prime due definizioni sono corrette.
    Le CasaClima Oro sono dette anche case da 1 litro, perché per ogni metro quadro necessità di un litro di gasolio o di un m³ di gas l’anno.
    Per definire la Casa Passiva dobbiamo ricorrere alla classificazione dell’Istituto Case Passive tedesco PHI che, oltre al valore da lei citato, si riferisce anche ad un analogo fabbisogno di energia per il raffrescamento. Il PHI impone anche il limite massimo dei consumi elettrici minore o pari a 120 kWh/mq anno.
    Le Case Energy Plus sono dette anche ad "energia zero" e devono produrre più energia di quanta ne consumino, oltretutto da sole fonti rinnovabili. In quanto produttori di energia veri e propri, il loro fabbisogno annuo è di 0 kWh/m², con un guadagno energetico in surplus.
    Uscendo dall’ambito delle mere definizioni, ci troviamo di fronte a classificazioni diverse, in quanto l’Agenzia CasaClima di Bolzano valuta solo i consumi dovuti al riscaldamento, cioè il carico invernale, non tenendo conto dei consumi estivi dovuti alla climatizzazione. Questo può far classificare nelle classi superiori edifici ottimamente isolati durante l’inverno, ma che possono surriscaldarsi nei mesi caldi. Può questo essere il caso delle case prefabbricate in legno con pareti esterne "leggere", isolate ad esempio con fibra di vetro.
    Le case passive dovrebbero riuscire a produrre la stessa energia che consumano attraverso gli apporti termici passivi dovuti all’irraggiamento solare, alla presenza umana e al calore degli elettrodomestici, compensando le perdite attraverso le partizioni esterne, pareti, tetto e finestre. E’ necessario installare in questi edifici un impianto di ventilazione meccanica a recupero del calore per evitare le perdite di energia dovute alla ventilazione manuale e si prevede di captare la radiazione del sole durante la stagione fredda mediante grandi vetrate disposte a sud.
    Le case passive prestano la stessa attenzione al problema del caldo, eliminando gli impianti per il condizionamento estivo. In questo caso di fondamentale importanza, a differenza dell'architettura bioclimatica che massimizza gli apporti solari, è minimizzare le dispersioni termiche. Il dimensionamento della superficie finestrata viene fatto in base alla latitudine ed al tipo di clima. Non a caso le case passive delle zone mediterranee sono molto chiuse, con poche finestrature.
    Le case prefabbricate in legno possono spingersi verso questa classificazione, ma sarà necessaria una attenta progettazione ed una maggiorazione degli isolamenti, in particolare nei confronti dell’onda di calore estiva.
    Vi è inoltre il requisito di tenuta all'aria (che anche il protocollo CasaClima 2009 introduce come obblicatorio per tutte le costruzioni in legno) che nel caso di case passive è molto stringente n50<0,61/h e la tenuta dei giunti (pensando ad esempio a pannelli di xlam a 5 strati). La tenuta è un problema sottovalutato da imprese, progettisti, artigiani e committenti.
    Il tema dell’abitazione Energy Plus è indubbiamente affascinante, in quanto spinge le prestazioni energetiche degli edifici persino oltre il limite del passivo.
    Venendo all’ultima domanda, mi sembra chiaro che il risparmio energetico debba trovare un ideale punto di incontro in un rapporto prezzo/consumi ottimale. Per riuscire a non consumare energia si deve purtroppo accettare un incremento dei costi esponenziale, non sempre plausibile.
    Il sistema costruttivo impiegato per realizzare le case prefabbricate mira al contrario proprio a questo risultato, proponendo ad un prezzo equo abitazioni ad alto isolamento termico, abbinando inoltre aspetti interessanti quali il prezzo certo, la tempistica veloce, la costruzione in bioedilizia, le soluzioni tecniche intelligenti.

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CASE PREFABBRICATE IN LEGNO A "CONSUMO ZERO"


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Saturday, February 20, 2010

A CASE PREFABBRICATE: INVESTIRE NELL’INVOLUCRO

    IL PREZZO DEL PETROLIO CONTINUA AD OSCILLARE E CON ESSO IL COSTO DELLE BOLLETTE ENERGETICHE. PER IL FUTURO LE PREVISIONI INDICANO CHE IL RISCALDAMENTO E IL RAFFRESCAMENTO DEI NOSTRI ALLOGGI GRAVERANNO SEMPRE PIÙ SUI BILANCI FAMILIARI RENDENDO INDISPENSABILE CORRERE AI RIPARI. LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO POSSONO FORNIRE UNA RISPOSTA MODERNA E COLLAUDATA AL TEMA DEL RISPARMIO ENERGETICO, MA NON SOLO.

    Altrettanto grave è la questione ambientale. Gran parte delle emissioni di CO2 delle nostre città (senza tener conto di altri agenti inquinanti) dipende proprio dalle abitazioni residenziali. Il protocollo di Kyoto è finora lo strumento più importante per combattere i cambiamenti climatici. Esso contiene l'impegno di gran parte dei paesi industrializzati a ridurre mediamente del 5% le emissioni di alcuni gas ad effetto serra, responsabili del riscaldamento del pianeta. Grazie a questa spinta propulsiva sono sempre più gli incentivi verso il comune cittadino per dotare la propria abitazione di pannelli solari (termici e fotovoltaici), impianti geotermici, pompe di calore, caldaie a condensazione ad alto rendimento, impianti di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura.
    case in legno, case prefabbricateNel giro di pochi anni, grazie anche all’introduzione di incentivi fiscali e detrazioni con le varie finanziarie, si è assistito in Italia ad un aumento esponenziale degli investimenti in questo settore, con una tendenza in costante ascesa, anche se in notevole ritardo rispetto ad altri paesi europei (Germania in particolare). Finalmente la questione energetica ed ambientale “fanno notizia” e il cittadino ha la possibilità di informarsi su riviste e televisioni e visitare le molte fiere del settore, dove può incontrare direttamente anche molte aziende di case in legno.
    L’opinione comune, certamente condivisibile, è che questo tipo di impianti sia da considerare una forma di investimento nel tempo, con un ritorno economico preciso che va da 3-4 anni per il solare termico sino ai 12 circa per il solare fotovoltaico. Le stesse banche prevedono specifiche forme di finanziamento, dei veri e propri mutui, in particolare per l’acquisto dei pannelli per produzione di energia elettrica.
    Uno scenario estremamente positivo, ma con un aspetto paradossale. Infatti così facendo diventiamo in qualche modo produttori di energia, ma continuiamo a consumare molto. Per quanto riguarda le abitazioni esistenti la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici ha portato a buoni risultati soprattutto con la sostituzione dei serramenti e l’isolamento a cappotto esterno. Tale bonus però riguarda solamente la ristrutturazione, escludendo gli edifici di nuova costruzione dai benefici fiscali (pensiamo peraltro alle eventuali conseguenze del Dlgs 185).
    Le prestazioni energetiche degli edifici di nuova costruzione sono comunque normate dalla Legge 311/06 e tuttavia il privato cittadino sente assai meno il problema in quanto viene a mancare l'incentivo degli sgravi finanziari. Gli alti costi dei terreni e dell’edilizia in generale incidono pesantemente sul prezzo finale dei fabbricati. E per risparmiare si preferisce ancor oggi penalizzare la qualità degli edifici (in qualche modo l’unico parametro su cui poter agire). Se il ragionamento può essere in minima parte comprensibile (non certo condivisibile) quando a costruire sono imprese o società immobiliari, diventa del tutto insensato se diventa una scelta del privato cittadino. Preferiamo magari spendere eventuali extra per il parquet in listoni anticati o il bagno di firma, a scapito dell’isolamento dell’edificio (tanto poi metteremo i pannelli solari).
    Eppure è persino banale. Se la casa è ben coibentata avrà bisogno di un riscaldamento minimo (e magari non servirà neppure l’aria condizionata d’estate), con risparmi energetici altissimi, soprattutto se sarà destinata ad essere l'abitazione di una vita.
    Alcuni impianti (ad esempio il riscaldamento a pavimento a bassa temperatura, oggi giustamente così diffuso) rendono molto con case ben isolate, come le case prefabbricate in legno, ma risultano spesso del tutto insufficienti in una casa mal coibentata, dandoci una spiacevole sensazione di freddo e facendoci rimpiangere i vecchi radiatori tradizionali.
    L’aria condizionata in una abitazione in legno ad alto rendimento è del tutto inutile e solitamente non viene offerta nemmeno come optional, poiché non verranno mai raggiunte alte temperature al suo interno, neanche nelle giornate più afose, a tutto beneficio del benessere, della vivibilità e … del portafogli.
    Nonostante ciò investire nell’involucro non è “di moda”. Chi si avvicina al settore delle case prefabbricate lo fa con spirito pionieristico e grande lungimiranza, eppure le case in legno ripagano nel tempo la spesa sostenuta con gli interessi. Pensiamoci quando ci troveremo a soppesare i pro e i contro tra le case prefabbricate e quelle tradizionale in muratura.

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A CASE PREFABBRICATE: INVESTIRE NELL’INVOLUCRO


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Saturday, December 26, 2009

CASE PREFABBRICATE: INVESTIRE NELL’INVOLUCRO

    IL PREZZO DEL PETROLIO CONTINUA AD OSCILLARE E CON ESSO IL COSTO DELLE BOLLETTE ENERGETICHE. PER IL FUTURO LE PREVISIONI INDICANO CHE IL RISCALDAMENTO E IL RAFFRESCAMENTO DEI NOSTRI ALLOGGI GRAVERANNO SEMPRE PIÙ SUI BILANCI FAMILIARI RENDENDO INDISPENSABILE CORRERE AI RIPARI. LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO POSSONO FORNIRE UNA RISPOSTA MODERNA E COLLAUDATA AL TEMA DEL RISPARMIO ENERGETICO, MA NON SOLO.

    Altrettanto grave è la questione ambientale. Gran parte delle emissioni di CO2 delle nostre città (senza tener conto di altri agenti inquinanti) dipende proprio dalle abitazioni residenziali. Il protocollo di Kyoto è finora lo strumento più importante per combattere i cambiamenti climatici. Esso contiene l'impegno di gran parte dei paesi industrializzati a ridurre mediamente del 5% le emissioni di alcuni gas ad effetto serra, responsabili del riscaldamento del pianeta. Grazie a questa spinta propulsiva sono sempre più gli incentivi verso il comune cittadino per dotare la propria abitazione di pannelli solari (termici e fotovoltaici), impianti geotermici, pompe di calore, caldaie a condensazione ad alto rendimento, impianti di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura.
    case in legno, case prefabbricateNel giro di pochi anni, grazie anche all’introduzione di incentivi fiscali e detrazioni con le varie finanziarie, si è assistito in Italia ad un aumento esponenziale degli investimenti in questo settore, con una tendenza in costante ascesa, anche se in notevole ritardo rispetto ad altri paesi europei (Germania in particolare). Finalmente la questione energetica ed ambientale “fanno notizia” e il cittadino ha la possibilità di informarsi su riviste e televisioni e visitare le molte fiere del settore, dove può incontrare direttamente anche molte aziende di case in legno.
    L’opinione comune, certamente condivisibile, è che questo tipo di impianti sia da considerare una forma di investimento nel tempo, con un ritorno economico preciso che va da 3-4 anni per il solare termico sino ai 12 circa per il solare fotovoltaico. Le stesse banche prevedono specifiche forme di finanziamento, dei veri e propri mutui, in particolare per l’acquisto dei pannelli per produzione di energia elettrica.
    Uno scenario estremamente positivo, ma con un aspetto paradossale. Infatti così facendo diventiamo in qualche modo produttori di energia, ma continuiamo a consumare molto. Per quanto riguarda le abitazioni esistenti la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici ha portato a buoni risultati soprattutto con la sostituzione dei serramenti e l’isolamento a cappotto esterno. Tale bonus però riguarda solamente la ristrutturazione, escludendo gli edifici di nuova costruzione dai benefici fiscali (pensiamo peraltro alle eventuali conseguenze del Dlgs 185).
    Le prestazioni energetiche degli edifici di nuova costruzione sono comunque normate dalla Legge 311/06 e tuttavia il privato cittadino sente assai meno il problema in quanto viene a mancare l'incentivo degli sgravi finanziari. Gli alti costi dei terreni e dell’edilizia in generale incidono pesantemente sul prezzo finale dei fabbricati. E per risparmiare si preferisce ancor oggi penalizzare la qualità degli edifici (in qualche modo l’unico parametro su cui poter agire). Se il ragionamento può essere in minima parte comprensibile (non certo condivisibile) quando a costruire sono imprese o società immobiliari, diventa del tutto insensato se diventa una scelta del privato cittadino. Preferiamo magari spendere eventuali extra per il parquet in listoni anticati o il bagno di firma, a scapito dell’isolamento dell’edificio (tanto poi metteremo i pannelli solari).
    Eppure è persino banale. Se la casa è ben coibentata avrà bisogno di un riscaldamento minimo (e magari non servirà neppure l’aria condizionata d’estate), con risparmi energetici altissimi, soprattutto se sarà destinata ad essere l'abitazione di una vita.
    Alcuni impianti (ad esempio il riscaldamento a pavimento a bassa temperatura, oggi giustamente così diffuso) rendono molto con case ben isolate, come le case prefabbricate in legno, ma risultano spesso del tutto insufficienti in una casa mal coibentata, dandoci una spiacevole sensazione di freddo e facendoci rimpiangere i vecchi radiatori tradizionali.
    L’aria condizionata in una abitazione in legno ad alto rendimento è del tutto inutile e solitamente non viene offerta nemmeno come optional, poiché non verranno mai raggiunte alte temperature al suo interno, neanche nelle giornate più afose, a tutto beneficio del benessere, della vivibilità e … del portafogli.
    Nonostante ciò investire nell’involucro non è “di moda”. Chi si avvicina al settore delle case prefabbricate lo fa con spirito pionieristico e grande lungimiranza, eppure le case in legno ripagano nel tempo la spesa sostenuta con gli interessi. Pensiamoci quando ci troveremo a soppesare i pro e i contro tra le case prefabbricate e quelle tradizionale in muratura.

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CASE PREFABBRICATE: INVESTIRE NELL’INVOLUCRO


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Sunday, November 22, 2009

UNA SCHERMO “VERDE” PER LE CASE PREFABBRICATE

    IL SOLE È UNA FONTE DI ENERGIA GRATUITA E DISPONIBILE QUASI TUTTO L’ANNO IL CUI SFRUTTAMENTO PUÒ PORTARE A NOTEVOLI RIDUZIONI DEI COSTI ENERGETICI DELL’ABITAZIONE. L’UTILIZZO DI PANNELLI FOTOVOLTAICI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA O DEL SOLARE TERMICO PER SCALDARE L’ACQUA SANITARIA SI TRADUCONO NEL GIRO DI QUALCHE ANNO IN OTTIMI INVESTIMENTI, ANCHE SOTTO IL PROFILO AMBIENTALE.

    Le modalità di captazione passiva della radiazione permette di usufruire gratuitamente del calore del sole sfruttando l’effetto serra. Uno studio corretto dell’orientamento dell’abitazione, della disposizione degli ambienti interni, dell’ubicazione e del dimensionamento delle aperture vetrate permette di ottenere considerevoli risparmi durante la stagione invernale, con un utilizzo minimo dell’ausilio impiantistico, soprattutto nelle giornate di cielo limpido ed in assenza di nebbie.
    pergolatoGrandi vetrate disposte a sud permetteranno di godere di un rapporto ancora più diretto con l’esterno dell’abitazione, permettendo inoltre al verde del giardino di entrare idealmente nella nostra abitazione e di godere pienamente del ciclo delle stagioni.
    Durante l’estate dovremo tenere conto però che l’eccesso di calore e di radiazione solare comporterà un inevitabile surriscaldamento che andrà accuratamente evitato per mantenere un microclima gradevole, senza ricorrere al condizionamento forzato dei locali.
    L’effetto serra, così auspicabile durante i mesi freddi, è dovuto all’irraggiamento diretto sul vetro e quindi lo schermo va attuato proteggendo le finestre dall’esterno, mediante l’oscuramento totale con persiane o avvolgibili, o parziale, con l’utilizzo di sistemi frangisole fissi o scorrevoli.
    E’ possibile altresì proteggere i vetri dal calore collocando degli elementi aggettanti, quali balconi ai piani superiori o tettoie e porticati opportunamente dimensionati. Durante l’estate, nelle ore più calde, il sole è molto alto sulla linea dell’orizzonte ed è sufficiente un piccolo sporto per impedire l’irraggiamento diretto delle vetrate, mentre d’inverno il sole si trova molto più in basso e i raggi del sole sono obliqui e riescono ad entrare nell’abitazione senza venire intercettati, permettendo il riscaldamento passivo della nostra casa in legno.
    Un porticato può costituire uno spazio esterno di qualità, da fruire in molti periodi dell’anno, ma può anche divenire un vincolo, estetico e funzionale, non necessariamente gradito, va inserito nel computo delle distanze da confini, strade e fabbricati (se il lotto è piccolo può essere un problema) e diminuisce sensibilmente l’apporto della luce diffusa durante i mesi invernali.
    pergolatoPerché non pensare allora ad una soluzione naturale che si accordi perfettamente con il ciclo delle stagioni, andando ad arricchire il nostro spazio esterno? La piantumazione di alberi a foglia caduca, studiata attentamente per proteggere l’abitazione dall’irraggiamento eccessivo, permetterà una schermatura intelligente, in quanto la caduta delle foglie avviene gradualmente durante i mesi autunnali, al sopraggiungere dei primi freddi, per completarsi con il rigore dell’inverno, quando è necessario il massimo apporto solare. Le foglie primaverili, di piccole dimensioni riprendono a schermare progressivamente le vetrate sino alla stagione calda, secondo un ciclo perfetto per le nostre esigenze. Ovviamente non tutti gli alberi sono adatti allo scopo; ribadendo che la scelta va fatta esclusivamente sulle latifoglie, si dovrà scegliere essenze con chioma folta evitando le forme coniche, ma scegliendo alberi a crescita rapida, la cui potatura privilegerà una forma aperta, ad “ombrello”, in grado di riparare su tutto il fronte.
    Un’altra intelligente soluzione può essere la realizzazione di una pergola verde, che potrà costituire durante i mesi caldi di una piacevole isola di fresco, usufruibile al pari di una tettoia, ma che permetterà il massimo dell’apporto luminoso durante l’inverno. Anche in questo caso la scelta di rampicanti a foglia caduca accorderà perfettamente il ciclo stagionale delle piante con le mutate richieste termiche dell’abitazione, senza ausilio di dispositivi manuali o meccanici di alcun tipo.
    Ecco che i nostri folti alberi combinati magari ad un roseto senza spine e a rapida crescita come le splendide roselline “banxiae” da far crescere sopra il pergolato possono costituire elementi di ombreggiatura senza eguali e di innegabile arricchimento per il nostro giardino.
    Ancora una volta è possibile migliorare moltissimo l’efficienza energetica (invernale ed estiva) della nostra casa prefabbricata in legno senza aggravi di costo, ma con una progettazione attenta e consapevole.

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UNA SCHERMO “VERDE” PER LE CASE PREFABBRICATE


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Monday, June 15, 2009

CALORE GRATIS PER LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

    UN’ABITAZIONE ISOLATA MINIMIZZA LE DISPERSIONI TERMICHE E VALORIZZA I PICCOLI APPORTI ENERGETICI PRODOTTI AL SUO INTERNO DAGLI OCCUPANTI E DALLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE IN GENERE.

    Una casa tradizionale poco coibentata richiede molta energia per il riscaldamento, in quanto gran parte di essa verrà inesorabilmente ceduta all’esterno per convenzione attraverso i serramenti, il tetto e le pareti.
    Gli edifici a basso consumo ed in particolare le case prefabbricate in legno consentono un efficace sfruttamento a fini termici non solo del calore “convenzionale”, derivante dal sistema impiantistico installato nell’abitazione, sia esso una caldaia a gas o a pellets o una pompa di calore, ma anche delle fonti energetiche di tipo ausiliare, anche delle più insospettabili.
    case prefabbricate in legnoUna persona adulta, a causa della termoregolazione corporea che mantiene la temperatura interna dell’organismo a 37° C, emette all’esterno circa 100 W di calore. Ne consegue che la presenza costante di persone negli ambienti ha un effetto energetico sul riscaldamento, incrementando la temperatura in modo proporzionale al crescere dell’isolamento dell’edificio.
    Analogamente, l’illuminazione artificiale fornirà un importante contributo termico, soprattutto in presenza di lampade alogene o ad alto wattaggio (sconsigliabili, ma senz’altro efficaci sotto questo profilo, come appare piuttosto evidente durante la stagione estiva).
    L’apporto del calore emesso nella cottura dei cibi o dagli elettrodomestici ad alto consumo come forno, frigorifero, congelatore, lavatrice, lavastoviglie, aspirapolvere, asciugacapelli e, in misura minore, da tutti gli apparecchi elettrici come i computers o i televisori va a costituire una significativa integrazione, in particolare per le case in legno ad alto rendimento, che va a sommarsi al calore fornito dall’irraggiamento solare e captato dall’edificio in modo passivo (escludendo cioè la presenza di eventuali pannelli termici o fotovoltaici).
    Le case prefabbricate in legno richiedono poco calore per essere riscaldate e gran parte di questa energia è già presente e disponibile semplicemente con le normali attività domestiche quotidiane. Una doccia fornirà energia. Una pasta fornirà energia. Gli amici in visita forniranno energia.
    Un calore trascurabile nelle più disperdenti abitazioni ad alto consumo, una fonte significativa di calore negli edifici ad alta efficienza energetica.
    Ribadendo ancora una volta che il sole può garantire buona parte dell’energia per il riscaldamento delle case prefabbricate semplicemente posizionando opportunamente un buon numero di vetrate a sud, con l’accortezza di prevedere un adeguato sistema di protezione estiva dall’eccesso di radiazione mediante elementi si schermatura fissi o mobili.
    Un isolamento termico ottimale si rivela quindi la prima forma di energia per le case prefabbricate in legno, creando condizioni climatiche salubri, confort termico, garantendo un consistente risparmio economico e un valore aggiunto sull’immobile, ottimizzando i guadagni energetici, da qualsiasi fonte provengano.

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CALORE GRATIS PER LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO


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Thursday, March 5, 2009

LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO ISOLANO DAL CALDO?

    QUANDO SI PARLA DI CLASSI CASACLIMA O IN GENERE DI ISOLAMENTO TERMICO, CI SI RIFERISCE ALLA CAPACITA’ DEL FABBRICATO DI DIFENDERE I SUOI OCCUPANTI DAL FREDDO.

    Può sembrare un paradosso limitare il concetto di certificazione all’inverno, considerando i costi che complessivamente vengono sostenuti per il raffrescamento estivo degli edifici nel nostro paese. La minima diffusione di sistemi alternativi alla tradizionale aria condizionata, come pompe di calore o impianti di ventilazione, i cui consumi di energia elettrica sono di molti inferiori ad un canonico impianto motore-split, sta progressivamente aumentando il fabbisogno energetico per la regolazione climatica estiva. Si deve tenere presente che in Italia l’energia elettrica viene prodotta principalmente per mezzo della combustione di energie non rinnovabili come il petrolio e il carbone, con un alto prezzo economico ed ambientale, in contrasto con le direttive del protocollo di Kyoto.
    Si deve aggiungere che sembra sempre più difficile accettare il fatto che d’estate “faccia caldo”. Si pretende una temperatura costante a 21 gradi per 12 mesi l’anno, senza considerare che il nostro corpo ha una grande capacità di adattamento, ma male sopporta i repentini sbalzi di temperatura. Eppure l’aria condizionata ci accompagna ovunque. Da casa all’automobile, dall’ufficio al centro commerciale.
    Non ci si accontenta di abbassare il tasso di umidità e la temperatura di pochi gradi, ma si pretendono valori invernali che richiedono molta energia e che causano inevitabilmente una serie di affezioni al nostro apparato respiratorio. Un comportamento diffuso che richiederebbe di ripensare alla base al concetto di confort termico in accordo al ciclo delle stagioni. In passato ci si difendeva dal caldo e dal freddo in modo naturale, progettando gli edifici con criteri costruttivi passivi efficaci, senza la necessità di ricorrere ad un’impiantistica spinta ed energivora. Eppure ci capita spesso di pensare alle “case vecchie” come ad edifici freschi d’estate o al piacevole tepore di un semplice caminetto acceso.
    L’illusione di poter disporre a piacimento e a costi bassi dell’energia da idrocarburi appartiene al passato, ma il mercato delle rinnovabili stenta a decollare e il settore degli impianti di condizionamento non conosce crisi.
    Dal nostro piccolo punto di vista delle case in legno abbiamo fatto una scelta ben precisa nei confronti dell’ambiente, con un’idea di confort termico e di qualità dell’aria sani e naturali.
    Ma possiamo realmente rinunciare all’installazione del raffrescamento estivo?
    Faccio un passo indietro. Le case in legno prefabbricate nascono per difendere principalmente dal freddo invernale e sono contestualizzate nei paesi del nord Europa, in cui il periodo caldo è limitato e non raggiunge i picchi di temperatura dell’area mediterranea. La parete esterna basata sulla struttura a telaio a doppio isolante (interno + cappotto), può rivelarsi un arma a doppio taglio se complessivamente il muro non ha sufficiente massa. L’utilizzo di un isolante leggero (lana di vetro o roccia, ma anche fibra di legno a bassa densità), permetteranno bassi valori di trasmittanza, con ottimo isolamento invernale, ma anche una bassa capacità di frenare l’onda di calore estiva. Non solo. Una volta entrato il calore nell’abitazione, l’alto isolamento porta addirittura a trattenere il calore, surriscaldando gli ambienti interni. Pensiamoci non una, ma mille volte quando scegliamo la ditta che costruirà la nostra casa prefabbricata.
    Molte aziende hanno solo ottimi argomenti economici, ma forniranno una tecnica realizzativa approssimativa e del tutto errata per i nostri climi. Le soluzioni possibili sono sostanzialmente due. Una costruzione più massiccia, con pareti piene alternate all’isolante, per aumentare la massa e “sfasare” delle ore necessarie l’onda termica, impedendone l’ingresso nell’edificio, o aumentare la densità dell’isolante stesso. Quest’ultima soluzione ha il vantaggio di permettere spessori di muro limitati e ottimi valori di isolamento invernale, mentre nel primo caso si tratta di una sorta di blockhaus, che dovrà necessariamente rinunciare a parte dell’isolante o avere spessori complessivi piuttosto importanti.
    Un ottimo prodotto è sicuramente la fibra di legno ad alta densità, sempre più diffuso tra le aziende come materiale naturale ed in grado di isolare ottimamente da caldo e freddo, garantendo peraltro i valori di massa della parete richiesti dalla normativa in vigore.

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LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO ISOLANO DAL CALDO?


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Monday, March 2, 2009

IL RENDIMENTO ENERGETICO DELLE CASE PREFABBRICATE

    FINO A CHE LIVELLO DI PRESTAZIONI ENERGETICHE E’ POSSIBILE SPINGERE LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO E COME SI PUO’ CONCILIARE IL RISPARMIO SULLA BOLLETTA CON UN COSTO DI COSTRUZIONE LEGGERO?

    Bisogna innanzitutto fare chiarezza sugli obiettivi da raggiungere, soprattutto in presenza di un budget di spesa limitato. Proviamo a procedere per punti:
    1. Minimo fabbisogno di energia per il riscaldamento invernale.
    Va ottenuto innanzitutto attraverso un progetto finalizzato alla minima dispersione termica a partire dal disegno, con una pianta compatta possibilmente vicina alla forma quadrata, assenza di aggetti o rientri nella sagoma, involucro e copertura di tipo semplice, poche aperture rivolte verso nord.
    E’ poi essenziale ottenere il massimo del guadagno solare accumulando il calore invernale mediante una captazione mirata dell’energia passiva, in particolare nelle ore più calde attraverso il posizionamento degli ambienti di soggiorno verso sud. case in legno, energia, rendimento energeticoLe vetrate sono in grado di far passare la radiazione e di scaldare efficacemente l’abitazione per effetto serra impedendo al calore stesso di fuoriuscire. E’ intuibile l’importanza di installare serramenti di alta qualità con vetrocamera a bassa trasmittanza per agire efficacemente sulla componente solare e minimizzare le dispersioni dovute al minore isolamento del vetro stesso rispetto alla parete coibientata.
    2. Massima protezione dall’eccesso di calore estivo per evitare l’ausilio dei sistemi di condizionamento.
    Il surriscaldamento delle case prefabbricate deve, ancora una volta, essere eliminato all’origine attraverso un’accorta progettazione passiva. E’ fondamentale evitare che la radiazione solare incida direttamente sulle vetrate nei mesi più caldi schermando i raggi estivi con tettoie, balconi, frangisole, pergolati, tende, sporgenze del tetto, veneziane esterne. I sistemi a disposizioni sono molti e possono modulare in modo interessante gli spazi esterni, creando luoghi di fruizione usufruibili tutto l’anno. Infatti i raggi del sole durante l’estate sono vicini allo zenith e vengono bloccati facilmente dagli schermi passivi, mentre nei mesi freddi possono passare, in quanto si trovano molto più bassi, vicini alla linea dell’orizzonte.
    3. Limitare al massimo l’impiantistica per il riscaldamento ed il raffrescamento.
    Una casa a basso consumo necessita di poca energia, per cui appare logico non spendere troppi soldi per degli impianti termici costosi che richiederanno tempi lunghissimi per rientrare nell’investimento. Le pompe di calore sono davvero consigliabili solo in presenza di interventi di una certa dimensione come le case plurifamiliari. A volte le aziende di "case prefabbricate" e gli impiantisti spingono su questa voce più per il loro interesse che per il vostro….e qui mi fermo.
    4. La composizione della parete andrà attentamente determinata in base alla zona climatica.
    In generale no agli isolanti troppo leggeri come la fibra di vetro o la lana di roccia. Bene la cellulosa e meglio ancora la fibra di legno ad alta densità. Il cappotto serve per non fare entrare il freddo, quindi bastano pochi centimetri. Alcune aziende forniscono pareti di grande spessore con cappotti esterni esagerati, di 10 o più centimetri. Meglio aumentare lo spessore dell’isolante interno, che migliorerà le caratteristiche di coibentazione durante tutto l’anno.
    5. L’importanza dell’isolamento del tetto.
    I tetti ventilati in Italia spesso vengono offerti con isolamenti insignificanti, puntando tutto sulla capacità di questa tecnica costruttiva di eliminare il calore in eccesso e l’umidità. Tuttavia l’isolamento è fondamentale e deve essere di spessore adeguato. La copertura dovrebbe avere un valore di trasmittanza analogo alla parete esterna delle case prefabbricate e questo è possibile solo con tanti centimetri di isolamento. Anche in questo caso meglio un isolante con una certa massa, in grado di fungere da barriera di protezione tutto l’anno. La camera di ventilazione può essere una soluzione tecnica da abbinare ad un tetto bene isolato, ma andrà valutata attentamente in base al tipo di progetto e alle condizioni climatiche specifiche del luogo.

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IL RENDIMENTO ENERGETICO DELLE CASE PREFABBRICATE


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Saturday, February 28, 2009

UNA CASACLIMA GOLD IN PROVINCIA DI MANTOVA

    HAAS FERTIGBAU, LA DIVISIONE CASE IN LEGNO DEL GRUPPO HAAS È UFFICIALMENTE PARTNER CASACLIMA.

    Tale prestigioso riconoscimento trova suggello nella la prima casa Haas certificata dall'Agenzia CasaClima della provincia di Bolzano.
    Si tratta di uno dei tre edifici realizzati per il Bed & Breakfast Antalatilla a Castellucchio, in provincia di Mantova ed in particolare dell’abitazione dei proprietari, i Sig.ri Rita e Gianfranco.
    Ci sarà modo prossimamente di entrare nei dettagli della costruzione di questo complesso, senz’altro interessante per l’entità stessa dell’intervento.
    case legno, case in legno, case di legno, case passive, case ecologicheQuando si parla di prestazione energetica delle abitazioni si ricorre allo strumento della certificazione per quantificare il consumo necessario al riscaldamento dell’edificio. Non si tratta di una generica etichetta o di uno slogan promozionale, ma di una rilevazione seria ed oggettiva secondo un preciso modello di calcolo.
    Si deve tenere conto che la casa in oggetto è una normalissima abitazione a catalogo, il modello Haas Optima 135, realizzato con parete e serramenti standard e l’unico impianto di una certa importanza ai fini dell’incremento delle prestazioni è la ventilazione meccanica con recupero del calore, che permette il ricambio completo dell’aria dell’abitazione in poche ore evitando le dispersioni dovute all’apertura dei serramenti.
    La casa Optima è stata inoltre correttamente orientata sul lotto, potendo contare su di un’efficiente captazione della radiazione solare grazie alle grandi vetrate posizionate sul fronte sud ed è in grado di minimizzare le dispersioni grazie all’involucro particolarmente compatto.
    Una corretta progettazione abbinata alla parete standard Thermo-Protect System da 28,3 cm. hanno permesso di ottenere un valore di isolamento che corrisponde alla Classe Oro. Tale classe indica secondo i parametri CasaClima che i consumi dell’edificio si collocano al di sotto dei 10 kW per metro quadrato, come limite massimo del consumo, un livello quasi passivo.
    Vorrei ribadire con forza l’importanza di aver raggiunto un simile risultato adottando soluzioni del tutto standard, con un muro esterno inferiore ai 30 cm., attraverso semplici scelte di progetto intelligenti ed accorte.
    Il prezzo di acquisto spesso diviene il parametro su cui viene fatta la scelta tra prefabbricato e tradizionale o tra ditta e ditta se la valutazione viene ristretta alle case in legno.
    Queste case vengono garantite 30 anni, ma devono durare quanto e più di una casa in muratura tradizionale e garantire un ritorno economico grazie al risparmio energetico.
    Investire in una casa in legno resta purtroppo una scommessa per molte persone.
    Il settore delle case prefabbricate è una realtà nuova per il nostro paese ed il cliente finale spesso non è supportato correttamente dal proprio tecnico.
    La selezione della ditta va attentamente ponderata in base all’affidabilità ed agli elementi obiettivi di garanzia che vengono forniti.
    Esperienza costruttiva e grandi numeri di produzione acquistano ancor più grande valore se supportati da prestigiosi riconoscimenti di certificazione come questo.

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UNA CASACLIMA GOLD IN PROVINCIA DI MANTOVA


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