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Tuesday, December 7, 2010

MATERIALI PER LE CASE PREFABBRICATE

    IL LEGNO E’ IL PRINCIPALE MATERIALE DA COSTRUZIONE DELLE CASE PREFABBRICATE. VIENE UTILIZZATO PER LA REALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE PORTANTI DI PARETI, SOLAI E TETTO, MA ANCHE PER IL TAMPONAMENTO DEI PANNELLI, COME ISOLANTE E PER LE FINITURE (SERRAMENTI, PAVIMENTI).

    In alcuni Suoi articoli Lei sconsiglia la tecnologia delle case prefabbricate a favore delle costruzioni tradizionali in laterocemento. L’unico motivo di questa scelta è legato al progetto, magari troppo “articolato”, che rende inutile ed esageratamente costosa la realizzazione di una casa in legno, oppure ci sono altre motivazioni, magari di carattere ambientale?

    Vorrei realizzare una casa in legno in provincia di Parma in zona precollinare; secondo Lei quali potrebbero essere i materiali su cui dovrei non rinunciare per poter avere una casa ben isolata? Leggendo i Suoi articoli ho constatato che scegliere la fibra di legno ad alta densità come isolante associata ad un cappotto in sughero o polistirolo potrebbe essere la soluzione ottimale per questo particolare ambiente(piuttosto umido e freddo in inverno e caldo d’estate). In ogni caso Lei sconsiglia l’utilizzo della fibra di legno come isolante esterno (cappotto) in ambienti particolarmente umidi?


    case ecologiche, case naturaliQuell’articolo voleva essere sincero ed avvertire il lettore che non sempre le case prefabbricate costituiscono il sistema costruttivo ideale. In alcuni casi si deve avere l’onestà di ammettere che altre soluzioni, non necessariamente tradizionali, possono essere maggiormente indicate per realizzare l’opera.

    Il caso in oggetto, in base agli elementi che mi vengono forniti, si presta ottimamente ad essere realizzato con le case prefabbricate, privilegiando un sistema a telaio con fibra di legno ad alta densità all’interno della parete e come isolante per il tetto (che dovrà essere ventilato). Il cappotto può essere un semplice polistirene di almeno 4 cm di spessore. Va molto bene anche il sughero, che solitamente viene offerto con una sensibile maggiorazione di prezzo.

    Le moderne pareti esterne delle case prefabbricate combinano in un autentico “gioco di squadra”, vari materiali di diverso spessore e densità.

    Vi sono delle regole generali, adottate dalla maggior parte delle aziende di case in legno, che solitamente offrono a listino diverse soluzioni.

    Non esiste una combinazione “ideale”, adatta per tutti i climi. Si può giungere ad un medesimo valore di trasmittanza con pareti di differente concezione e spessore.

    Le pareti a telaio (baloon frame, le più diffuse) prevedono una struttura a montanti in legno (la cui distanza dipende dalla statica dell’edificio, ma solitamente ha un interasse di 80-90 cm). I vuoti vengono riempiti dall’isolante che è quasi sempre una fibra o lana (di legno, minerale o di vetro). Gli isolanti a maggior densità sono da preferire poiché, a parità di isolamento, garantiscono una migliore barriera all’ingresso dell’onda di calore nella stagione calda (il famigerato “sfasamento”).

    Il tutto viene racchiuso da due pannelli in legno (multistrato, truciolare, osb….).

    All’interno alcune ditte di case prefabbricate montano una barriera al vapore o un freno, altre ancora “si fidano” delle proprietà del materiale stesso e propongono la cosiddetta “parete traspirante” (ne parlerò molto presto).

    I pannelli in cartongesso fissati alla parete costituiscono lo strato più interno, pronti per essere stuccati, intonacati e tinteggiati.

    All’esterno viene sempre fissato un cappotto isolante, la cui funzione è di impedire lo scambio termico con l’interno già a partire dalla superficie dell’intonaco.

    I materiali, come accennato possono essere a base naturale, come la fibra di legno (ad alta densità) o la lana minerale. In entrambi i casi la resistenza meccanica di questi cappotti è però piuttosto bassa. La fibra di legno prossima all’esterno e protetta dal solo strato di intonaco non appare certo la soluzione più idonea per garantire la tenuta dell’involucro. Oltretutto eventuali infiltrazioni di acqua possono abbassare parecchio le capacità di isolamento del cappotto.

    Il sughero è un eccellente materiale coibente, naturale e con una buona resistenza. Solitamente un edificio con cappotto in sughero viene offerto a prezzi sensibilmente superiori, per ovvie ragioni legate al pregio di questo materiale ed alla lavorazione senz’altro più onerosa rispetto ai cappotti realizzati in polistirene espanso (EPS). Questi ultimi sono la soluzione più diffusa tra i produttori di case prefabbricate, in quanto hanno costi sensibilmente più bassi, ottima robustezza e tenuta nel tempo con minime manutenzioni, alti valori di isolamento ed una discreta compatibilità ambientale (possono essere riciclati).

    Il limite maggiore è soprattutto la non traspirabilità del polistirene (nonostante ciò viene installato anche su pareti senza barriera al vapore).

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MATERIALI PER LE CASE PREFABBRICATE


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Friday, October 1, 2010

CASE PREFABBRICATE AD “IMPATTO ZERO”

    INDIPENDENZA ENERGETICA ED ASSENZA DI EMISSIONI.
    UN’UTOPIA O SEMPLICEMENTE LA CASA DEL FUTURO? MOLTO PIU’ CONCRETAMENTE UN OBIETTIVO A CUI TENDERE, UTILIZZANDO LE TECNOLOGIE COSTRUTTIVE ED IMPIANTISTICHE PRESENTI SUL MERCATO.

    Vorrei informazioni riguardo la possibilità di inserire sia pannelli solari che un sistema di recupero biomasse per la casa che vorrei.
    Le chiedo anche se ci siano altri accorgimenti a cui non ho pensato per rendere la casa il più energeticamente autonoma, a impatto ed emissioni zero, e totalmente sostenibile.

    Le case prefabbricate rappresentano una soluzione semplice e collaudata, innovativa e tradizionale.
    Il legno è un materiale antico che da sempre accompagna l’uomo nella costruzione di edifici, dalle prime capanne sino alle ardite strutture in lamellare.
    Le case prefabbricate a basso consumo non sono una novità degli ultimi anni, ma vengono da lontano, in quanto le prime costruzioni di questo genere risalgono agli anni settanta e da allora ne vengono realizzate in gran numero in tutta Europa. Edifici sempre più performanti ed energeticamente isolati.
    Bassi consumi equivalgono a basse emissioni di CO2 in atmosfera.
    case ecologiche, casa ecologicaLa costruzione delle case prefabbricate in legno impiega poca energia nel processo produttivo, limitando, anche in questo caso, il carico inquinante sull’ambiente.
    Le tematiche ambientali da qualche anno a questa parte vengono recepite a livello normativo, una tendenza che non potrà che accentuarsi, a beneficio del nostro fragile ecosistema.
    Già oggi si può fare molto. L’acquisto di una casa prefabbricata è un piccolo gesto di rispetto verso l’ambiente e può essere valorizzato scegliendo un’impiantistica basata sull’utilizzo di fonti rinnovabili, limitando il ricorso alle fonti di energia fossili come il gas o l’elettricità derivata dalla combustione di carbone e petrolio. Questi impianti, se correttamente dimensionati, possono rivelarsi un valido investimento, con tempi di ritorno interessanti.
    Le pompe di calore abbinate a pannelli fotovoltaici possono renderci indipendenti dalla rete del gas metano e minimizzare i consumi elettrici richiesti al gestore.
    Un impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero del calore, ad alta efficienza, limita al massimo le dispersioni ed il conseguente fabbisogno di calore.
    Camini, caldaie e stufe a biomasse rappresentano un’eccellente soluzione per scaldare impiegando legna e derivati vegetali, rinnovabili e sostenibili, con bassi costi di acquisto e di esercizio.
    La richiesta di energia non è chiaramente costante durante l’anno. Ci saranno periodi di picco invernali, coincidenti con il mesi più freddi, in cui gli impianti non potranno fare fronte alla richiesta di energia termica, se non sovradimensionandoli. Una scelta personalmente non del tutto felice, che porterà ad un aggravio dei costi non giustificato.
    Quale sia la scelta fatta, una progettazione integrata degli impianti delle case prefabbricate deve mirare ad un punto ottimale tra costi di acquisto ed installazione e quelli di esercizio.
    L’indipendenza energetica, al momento attuale, presenta alti costi, non giustificabili economicamente in alcun modo.
    E’ certamente possibile staccarsi dalle reti pubbliche, ma ci si dovrà dotare di accumulatori di energia, come le batterie al litio per il fotovoltaico, davvero costose e poco efficienti. Conviene sicuramente approfittare (finchè sono previsti) degli incentivi governativi in vigore per l’energia elettrica prodotta con i piccoli impianti solari, piuttosto che rincorrere l’utopia della indipendenza assoluta.
    In taluni casi, come per edifici realizzati in zone isolate o per interventi di grandi dimensioni (che possono ripartire i costi, ammortizzando le spese fisse), può risultare al contrario una scelta conveniente o persino obbligata.
    Per le case prefabbricate, la poca energia richiesta, può essere prodotta anche in modo tradizionale, limitando la spesa complessiva.

    L’ambiente ringrazierà comunque.

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CASE PREFABBRICATE AD “IMPATTO ZERO”


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Wednesday, September 15, 2010

CASE PREFABBRICATE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

    LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO SONO UN SISTEMA COSTRUTTIVO ALTAMENTE ECOLOGICO, CHE NON TROVA EGUALI TRA LE TECNICHE REALIZZATIVE PRESENTI SUL MERCATO. IL CLIENTE DELLE CASE IN LEGNO IN PRIMO LUOGO APPREZZERA’ LE BOLLETTE ENERGETICHE “LEGGERE”, MA AVRA’ COMUNQUE FORNITO UN SIGNIFICATIVO CONTRIBUTO ALL’ECOSISTEMA.

    Bassi consumi corrispondono a minime emissioni di gas serra in atmosfera.
    Rispetto ad una casa tradizionale mediamente isolata i vantaggi sono facilmente quantificabili.
    Supponiamo di confrontare due edifici dotati di un’impiantistica semplice e moderna.
    Per il riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria ci si avvarrà in entrambi i casi di una caldaia a condensazione con un riscaldamento a corpi radianti dotati di valvole termostatiche e di pannelli solari termici. Il raffrescamento forzato sarà presente solamente nella casa in muratura, in quanto non necessario nella costruzione in legno.
    La costruzione tradizionale consumerà molto gas metano per riscaldare gli ambienti a causa delle maggiori dispersioni di pareti, tetto e finestre. Per gli altri utilizzi i consumi sono paragonabili, grazie al contributo dei pannelli solari.
    case in legno, casa in legnoLa climatizzazione estiva comporterà inoltre alti consumi di corrente per la casa tradizionale che, in assenza di impianto fotovoltaico, saranno di origine fossile, altamente inquinanti.
    Non verrà montato alcun impianto di raffrescamento sulla casa prefabbricata.
    Sorvolando sui vantaggi che una casa in legno può apportare dal punto di vista del benessere termico ed ambientale indoor
    (non rilasciando sostanze tossiche e apportando un microclima naturale, senza correnti d’aria o sbalzi di temperatura), c’è un secondo aspetto che va considerato.
    L’energia impiegata per la produzione di una casa in legno è minima rispetto ad un’abitazione tradizionale a struttura in laterocemento.
    L’energia inglobata nei materiali da costruzione è chiaramente assai diversa. Il cemento, l’acciaio, ma anche i laterizi, le guaine e gli isolanti di sintesi impiegati solitamente in edilizia, comportano alti valori di “Emboided Energy”, contrariamente ai prodotti derivati dalla filiera del legno, grazie alla facile lavorabilità di questo materiale, che non produce scarti, è rinnovabile e trasportabile con semplicità grazie al peso ridotto.
    Le case prefabbricate in legno vengono realizzate con minimi costi ambientali e richiedono per tutto il corso della loro vita un basso apporto di energia, con emissioni complessivamente ridotte. Senza sovrapprezzi.

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CASE PREFABBRICATE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE


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Saturday, February 20, 2010

CASE PREFABBRICATE SOSTENIBILI

    IL TEMA DELL’ECOCOMPATIBILITA’ DELLE CASE IN LEGNO E’ STATO A PIU’ RIPRESE AFFRONTATO, MA RESTA UNO DEGLI ASPETTI DI MAGGIORE INTERESSE PER IL CLIENTE DELLE CASE PREFABBRICATE, CHE PUO’ COSTRUIRE LA PROPRIA ABITAZIONE NEL MASSIMO RISPETTO DELL’AMBIENTE, SENZA TROPPO PREOCCUPARSI DELLE SOLUZIONI TECNICHE DA ADOTTARE PER LIMITARE L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA COSTRUZIONE.

    Costruire una casa in legno rappresenta un piccolo, ma significativo contributo nella salvaguardia del nostro pianeta.
    Le case prefabbricate riescono a ridurre al massimo le dispersioni termiche e la necessità di ricorrere al massiccio utilizzo di energia per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo, limitando di conseguenza le emissioni di sostanze nocive in atmosfera.
    Il processo di produzione delle case prefabbricate richiede a sua volta poca energia grazie alle doti di leggerezza e duttilità del materiale che viene facilmente trasportato e lavorato in segheria. Il legname viene prelevato a poca distanza dalle fabbriche e continuamente rinnovato con una rigorosa piantumazione controllata di alberi, mantenendo inalterato l’equilibrio naturale delle aree di raccolta, in evidente contrasto con la deforestazione indiscriminata di molte altre zone del mondo.
    case in bioedilizia, case in bioarchitettura, case ecologicheChi acquista una casa prefabbricata in legno dovrebbe pretendere inoltre l’utilizzo di materiali sani ed ecologici, dalle coibentazioni alle finiture, dai massetti alle vernici. Una casa in legno naturale non produce esalazioni tossiche, responsabili di molte patologie degli ambienti chiusi, e dona un grande benessere ai propri occupanti.
    Le case prefabbricate in legno consumano poca energia rispetto a quelle tradizionali. Solitamente questa viene prelevata dalla rete pubblica ed è di origine fossile come il gas metano e l’elettricità, a sua volta ottenuta dalla combustione di petrolio o carbone, ad alto impatto ambientale.
    Ecco che la scelta degli impianti stessi da installare nelle case prefabbricate andrebbe orientata verso sistemi basati sull’impiego di energie rinnovabili come i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e fotovoltaici o le caldaie a biomasse e le pompe di calore.
    Per chi volesse approfondire il tema della compatibilità ambientale delle case in legno, segnalo alcuni articoli in cui si è cercato di affrontare sinteticamente l’argomento e, in particolare:

    Quando la casa prefabbricata è anche “ecologica”
    Le case in legno non nascono a caso, ma sono una risposta ad importanti problemi di rilevanza generale. Il Protocollo di Kyoto ha rappresentato un passo fondamentale per sensibilizzare le varie nazioni nei confronti delle tematiche ambientali. Questo ha portato per la prima volta a compiere passi concreti ed impegni per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Il settore dell’edilizia rappresenta una delle cause maggiori di inquinamento dell’ambiente, imponendo una decisa ed immediata inversione di rotta. In questo le case prefabbricate in legno appaiono una risposta moderna, collaudata ed efficace, grazie ad un processo produttivo a basso impatto energetico, all’utilizzo di materiali rinnovabili e naturali, al basso consumo di energia per la termoregolazione climatica.

    Case in legno in Bioedilizia o in Bioarchitettura?
    La corretta progettazione delle case prefabbricate permette di massimizzare i vantaggi forniti dalla tecnica costruttiva. La bioarchitettura si pone l’obiettivo di “dare forma” coerente alla bioedilizia. Il semplice utilizzo di materiali biocompatibili non è di per sé garanzia di costruzione ecologica. Un edificio in legno mal progettato dissiperà energia e immetterà un carico maggiore di gas serra nell’ambiente.

    Le case prefabbricate in legno sono case ecologiche?
    Le case in legno sono una tecnica costruttiva mirata al massimo isolamento, ottenuto con un minimo ausilio impiantistico, attraverso la capacità dell’involucro di riparare l’abitazione da caldo e freddo in modo passivo. Quali sono le tecniche migliori e, soprattutto, quali criteri devono possedere le case prefabbricate per essere definite ecologiche?

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CASE PREFABBRICATE SOSTENIBILI


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Monday, February 8, 2010

CASE PREFABBRICATE SOSTENIBILI

    IL TEMA DELL’ECOCOMPATIBILITA’ DELLE CASE IN LEGNO E’ STATO A PIU’ RIPRESE AFFRONTATO, MA RESTA UNO DEGLI ASPETTI DI MAGGIORE INTERESSE PER IL CLIENTE DELLE CASE PREFABBRICATE, CHE PUO’ COSTRUIRE LA PROPRIA ABITAZIONE NEL MASSIMO RISPETTO DELL’AMBIENTE, SENZA TROPPO PREOCCUPARSI DELLE SOLUZIONI TECNICHE DA ADOTTARE PER LIMITARE L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA COSTRUZIONE.

    Costruire una casa in legno rappresenta un piccolo, ma significativo contributo nella salvaguardia del nostro pianeta.
    Le case prefabbricate riescono a ridurre al massimo le dispersioni termiche e la necessità di ricorrere al massiccio utilizzo di energia per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo, limitando di conseguenza le emissioni di sostanze nocive in atmosfera.
    Il processo di produzione delle case prefabbricate richiede a sua volta poca energia grazie alle doti di leggerezza e duttilità del materiale che viene facilmente trasportato e lavorato in segheria. Il legname viene prelevato a poca distanza dalle fabbriche e continuamente rinnovato con una rigorosa piantumazione controllata di alberi, mantenendo inalterato l’equilibrio naturale delle aree di raccolta, in evidente contrasto con la deforestazione indiscriminata di molte altre zone del mondo.
    Chi acquista una casa prefabbricata in legno dovrebbe pretendere inoltre l’utilizzo di materiali sani ed ecologici, dalle coibentazioni alle finiture, dai massetti alle vernici.
    Una casa in legno naturale non produce esalazioni tossiche, responsabili di molte patologie degli ambienti chiusi, e dona un grande benessere ai propri occupanti.
    Le case prefabbricate in legno consumano poca energia rispetto a quelle tradizionali. Solitamente questa viene prelevata dalla rete pubblica ed è di origine fossile come il gas metano e l’elettricità, a sua volta ottenuta dalla combustione di petrolio o carbone, ad alto impatto ambientale.
    Ecco che la scelta degli impianti stessi da installare nelle case prefabbricate andrebbe orientata verso sistemi basati sull’impiego di energie rinnovabili come i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e fotovoltaici o le caldaie a biomasse e le pompe di calore.
    Per chi volesse approfondire il tema della compatibilità ambientale delle case in legno, segnalo alcuni articoli in cui si è cercato di affrontare sinteticamente l’argomento e, in particolare:

    Quando la casa prefabbricata è anche “ecologica”
    Le case in legno non nascono a caso, ma sono una risposta ad importanti problemi di rilevanza generale. Il Protocollo di Kyoto ha rappresentato un passo fondamentale per sensibilizzare le varie nazioni nei confronti delle tematiche ambientali. Questo ha portato per la prima volta a compiere passi concreti ed impegni per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Il settore dell’edilizia rappresenta una delle cause maggiori di inquinamento dell’ambiente, imponendo una decisa ed immediata inversione di rotta. In questo le case prefabbricate in legno appaiono una risposta moderna, collaudata ed efficace, grazie ad un processo produttivo a basso impatto energetico, all’utilizzo di materiali rinnovabili e naturali, al basso consumo di energia per la termoregolazione climatica.

    Case in legno in Bioedilizia o in Bioarchitettura?
    La corretta progettazione delle case prefabbricate permette di massimizzare i vantaggi forniti dalla tecnica costruttiva. La bioarchitettura si pone l’obiettivo di “dare forma” coerente alla bioedilizia. Il semplice utilizzo di materiali biocompatibili non è di per sé garanzia di costruzione ecologica. Un edificio in legno mal progettato dissiperà energia e immetterà un carico maggiore di gas serra nell’ambiente.

    Le case prefabbricate in legno sono case ecologiche?
    Le case in legno sono una tecnica costruttiva mirata al massimo isolamento, ottenuto con un minimo ausilio impiantistico, attraverso la capacità dell’involucro di riparare l’abitazione da caldo e freddo in modo passivo. Quali sono le tecniche migliori e, soprattutto, quali criteri devono possedere le case prefabbricate per essere definite ecologiche?

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CASE PREFABBRICATE SOSTENIBILI


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Thursday, January 28, 2010

CASE PREFABBRICATE SOSTENIBILI

    IL TEMA DELL’ECOCOMPATIBILITA’ DELLE CASE IN LEGNO E’ STATO A PIU’ RIPRESE AFFRONTATO, MA RESTA UNO DEGLI ASPETTI DI MAGGIORE INTERESSE PER IL CLIENTE DELLE CASE PREFABBRICATE, CHE PUO’ COSTRUIRE LA PROPRIA ABITAZIONE NEL MASSIMO RISPETTO DELL’AMBIENTE, SENZA TROPPO PREOCCUPARSI DELLE SOLUZIONI TECNICHE DA ADOTTARE PER LIMITARE L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA COSTRUZIONE.

    Costruire una casa in legno rappresenta un piccolo, ma significativo contributo nella salvaguardia del nostro pianeta.
    Le case prefabbricate riescono a ridurre al massimo le dispersioni termiche e la necessità di ricorrere al massiccio utilizzo di energia per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo, limitando di conseguenza le emissioni di sostanze nocive in atmosfera.
    Il processo di produzione delle case prefabbricate richiede a sua volta poca energia grazie alle doti di leggerezza e duttilità del materiale che viene facilmente trasportato e lavorato in segheria. Il legname viene prelevato a poca distanza dalle fabbriche e continuamente rinnovato con una rigorosa piantumazione controllata di alberi, mantenendo inalterato l’equilibrio naturale delle aree di raccolta, in evidente contrasto con la deforestazione indiscriminata di molte altre zone del mondo.
    case in bioedilizia, case in bioarchitettura, case ecologicheChi acquista una casa prefabbricata in legno dovrebbe pretendere inoltre l’utilizzo di materiali sani ed ecologici, dalle coibentazioni alle finiture, dai massetti alle vernici. Una casa in legno naturale non produce esalazioni tossiche, responsabili di molte patologie degli ambienti chiusi, e dona un grande benessere ai propri occupanti.
    Le case prefabbricate in legno consumano poca energia rispetto a quelle tradizionali. Solitamente questa viene prelevata dalla rete pubblica ed è di origine fossile come il gas metano e l’elettricità, a sua volta ottenuta dalla combustione di petrolio o carbone, ad alto impatto ambientale.
    Ecco che la scelta degli impianti stessi da installare nelle case prefabbricate andrebbe orientata verso sistemi basati sull’impiego di energie rinnovabili come i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e fotovoltaici o le caldaie a biomasse e le pompe di calore.
    Per chi volesse approfondire il tema della compatibilità ambientale delle case in legno, segnalo alcuni articoli in cui si è cercato di affrontare sinteticamente l’argomento e, in particolare:

    Quando la casa prefabbricata è anche “ecologica”
    Le case in legno non nascono a caso, ma sono una risposta ad importanti problemi di rilevanza generale. Il Protocollo di Kyoto ha rappresentato un passo fondamentale per sensibilizzare le varie nazioni nei confronti delle tematiche ambientali. Questo ha portato per la prima volta a compiere passi concreti ed impegni per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Il settore dell’edilizia rappresenta una delle cause maggiori di inquinamento dell’ambiente, imponendo una decisa ed immediata inversione di rotta. In questo le case prefabbricate in legno appaiono una risposta moderna, collaudata ed efficace, grazie ad un processo produttivo a basso impatto energetico, all’utilizzo di materiali rinnovabili e naturali, al basso consumo di energia per la termoregolazione climatica.

    Case in legno in Bioedilizia o in Bioarchitettura?
    La corretta progettazione delle case prefabbricate permette di massimizzare i vantaggi forniti dalla tecnica costruttiva. La bioarchitettura si pone l’obiettivo di “dare forma” coerente alla bioedilizia. Il semplice utilizzo di materiali biocompatibili non è di per sé garanzia di costruzione ecologica. Un edificio in legno mal progettato dissiperà energia e immetterà un carico maggiore di gas serra nell’ambiente.

    Le case prefabbricate in legno sono case ecologiche?
    Le case in legno sono una tecnica costruttiva mirata al massimo isolamento, ottenuto con un minimo ausilio impiantistico, attraverso la capacità dell’involucro di riparare l’abitazione da caldo e freddo in modo passivo. Quali sono le tecniche migliori e, soprattutto, quali criteri devono possedere le case prefabbricate per essere definite ecologiche?

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CASE PREFABBRICATE SOSTENIBILI


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Thursday, November 5, 2009

CASE IN LEGNO IN BIOEDILIZIA O IN BIOARCHITETTURA?

    DUE TERMINI APPARENTEMENTE ANALOGHI PER UN APPROCCIO ALLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO CHE VADA OLTRE ALLA SEMPLICE RICERCA DEL RISPARMIO ENERGETICO SULLE BOLLETTE DI LUCE E GAS.

    Acquistare una casa in legno a basso consumo presuppone di comprendere a tutto tondo le potenzialità di questa tecnica costruttiva e valorizzarle per ottenere il massimo delle prestazioni, anche, ma non solo sotto l’aspetto dell’isolamento termico.
    Quando si parla di BIOEDILIZIA ci si riferisce alle caratteristiche costruttive dell’edificio, alla sua composizione, ai materiali con cui viene realizzata. E’ senz’altro un approccio etico, nel senso che si affronta il tema del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità della costruzione, sia in rapporto alle sostanze in essa contenute, che al processo di produzione ed alle emissioni immesse in atmosfera. case prefabbricateInoltre grande importanza viene data alla salubrità dell’edificio verso i propri occupanti, per cui non devono essere presenti nel fabbricato materie di sintesi petrolchimica ed emessi vapori nocivi o tossici, il microclima degli ambienti interni deve risultare confortevole, la costruzione traspirante, senza umidità o presenza di polveri e muffe.
    Molte delle case prefabbricate in legno presenti sul mercato soddisfano i criteri sostanziali della bioedilizia, garantendoci un elevato standard qualitativo e rispondendo in pieno alle richieste di benessere ambientale e costruzione ecologica.
    La cultura costruttiva dei paesi in cui hanno avuto origine le case in legno a basso consumo da sempre utilizza questo materiale nel rispetto della sostenibilità ambientale con processi produttivi economici ed ecologici.
    La BIOARCHITETTURA rappresenta un passo in avanti, poiché con essa ci si pone l’obiettivo di “dare forma” e qualità alla bioedilizia. Dove quest’ultima si limita ad affrontare il tema dal punto di vista tecnico-costruttivo, la bioarchitettura si pone lo scopo di andare oltre con gli strumenti del pensiero e dell’architettura appunto. Essa sintetizza nel progetto l’aspetto tecnico della bioedilizia con il contesto urbano della città. Il ruolo dell’architetto è preminente in quanto la bioedilizia rappresenta la materia “grezza” da manipolare progettualmente. La conoscenza tecnica è basilare in quanto le case in legno possono raggiungere elevati rendimenti energetici se valorizzate da una pianta compatta ed orientata, da una disposizione razionale degli ambienti, da un accorto utilizzo delle vetrate e delle schermature solari, da un’impiantistica adeguata e tagliata “su misura” sull’abitazione e lo stile di vita del cliente. Affrontare tutto ciò superficialmente o ignorare i basilari principi della bioarchitettura svilirà in buona parte il potenziale a nostra disposizione. Spesso, per risparmiare, ci si affida a qualche amico geometra per redarre il progetto della nostra abitazione. Un approccio lineare al progetto delle case prefabbricate ecologiche è senz’altro preferibile alla ricerca dell’insolito a tutti i costi e, se è inevitabile per il committente desiderare che la propria casa appaia esclusiva e ricercata, risulta molto meno scusabile un tecnico che ignori le più elementari norme del rendimento passivo degli edifici o concetti come “ponte termico” o ancora il funzionamento di un riscaldamento a pavimento a bassa temperatura.
    Ancora una volta le cosiddette “case prefabbricate" a catalogo possono fornire importanti spunti di partenza per il progetto della nostra casa. Guardiamo come si sviluppano gli ambienti, la forma delle piante, il posizionamento delle vetrate. Indirizziamo il nostro progettista e forniamogli elementi su cui riflettere. Il mio consiglio resta sempre quello di affidarsi ad un tecnico preparato, meglio ancora se bioarchitetto con un po' di conoscenza delle case in legno, ma molto possiamo fare se tra noi e il nostro progettista “tradizionale” nascerà un dialogo costruttivo e duraturo. Un tecnico ostile alla nostra scelta di costruire una casa prefabbricata rappresenterà un handicap difficilmente superabile e un possibile insuccesso per il nostro sogno abitativo.
    Non basta prendere il vecchio progetto ed “adattarlo” al legno; le case prefabbricate in bioarchitettura nascono sino dall’idea iniziale e vanno curate nel minimo dettaglio per perseguire nella forma e nella materia il traguardo di un piccolo pezzo di città sostenibile ed autosufficiente.

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CASE IN LEGNO IN BIOEDILIZIA O IN BIOARCHITETTURA?


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Wednesday, July 15, 2009

QUANDO LA CASA PREFABBRICATA E’ ANCHE “ECOLOGICA”

    CHI INTENDE REALIZZARE UNA CASA PREFABBRICATA IN LEGNO È ATTRATTO SOLITAMENTE DALL’ALTA EFFICIENZA ENERGETICA E DAL CONSEGUENTE RISPARMIO CHE QUESTO TIPO DI ABITAZIONI GARANTISCE.SENZ’ALTRO NON SECONDARIO È IL FATTORE ECOLOGICO CHE PER LE CASE PREFABBRICATE DEVE ESSERE UNA CONDIZIONE PRIORITARIA.

    Oggi sentiamo parlare sempre più spesso di “sostenibilità”, bioedilizia, ecocompatibilità. Termini molto efficaci sotto il profilo del marketing e giustamente sempre più presenti nella comunicazione di una società che deve necessariamente fare i conti con una popolazione in costante crescita e con la repentina industrializzazione dei paesi emergenti, soprattutto asiatici.
    Il protocollo di Kyoto è il principale trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese di Kyoto nel 1997 da più di 160 paesi in occasione ed entrato in vigore nel 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia (gli USA non hanno purtroppo aderito).
    Esso prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti, in particolare di CO2, almeno del 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, nel periodo 2008-2012.
    Il Protocollo di Kyoto tratta di problemi che investono la totalità dei settori delle attività umane, quindi il settore energetico, i processi industriali, l'utilizzo di solventi, l'agricoltura, i rifiuti ed ovviamente il settore delle costruzioni, responsabile di gran parte delle emissioni, sia per la produzione che per la gestione degli immobili e a cui si richiede un netto miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici e l’adozione di fonti energetiche rinnovabili.
    case legno, case in legno, case di legno, case passive, case ecologicheLe case prefabbricate in legno, altamente isolate, riducono al massimo le dispersioni termiche e la necessità di ricorrere al massiccio utilizzo di energia per il riscaldamento e il raffrescamento, limitando di conseguenza le emissioni di sostanze nocive nell’ambiente.
    Non solo. Il processo di produzione delle case prefabbricate è un’evoluzione, per quanto sofisticata e meccanizzata, della tradizionale carpenteria in legno e lo stesso materiale impiegato viene continuamente rinnovato con una rigorosa piantumazione di alberi, mantenendo inalterato l’equilibrio naturale delle aree di raccolta, in evidente contrasto con la deforestazione indiscriminata di molte altre zone del mondo.
    Chi acquista una casa prefabbricata in legno deve pretendere inoltre l’utilizzo di materiali sani ed ecologici, dalle coibentazioni alle finiture, dai massetti alle vernici.
    Il ricorso a prodotti derivati dalla sintesi petrolchimica dovrebbe essere ridotto al minimo nelle case prefabbricate e limitato a parti esterne all’edificio. Una casa naturale non produce esalazioni tossiche, responsabili di molte patologie degli ambienti chiusi, e dona un grande benessere ai propri occupanti.
    Il cliente delle case prefabbricate in legno deve sapere che realizzare un’abitazione ecologica non deve rappresentare un extra-costo, ma lo standard minimo da pretendere.
    Se la nostra abitazione in bioedilizia ci viene fatta pagare a caro prezzo come variante di pregio rispetto al capitolato base, è certamente il caso di valutare anche qualche ditta alternativa.
    Le nostre case prefabbricate in legno rappresenteranno solo una piccola goccia nel mare, ma anche un grande gesto di rispetto verso l’ambiente e le future generazioni, perché realizzate con un processo costruttivo a basso impatto ecologico, con un limitato impiego di sostanze chimiche ed in grado di consumare poca energia derivata da fonti fossili (gas ed elettricità, a sua volta ottenuta dalla combustione di petrolio o carbone), soprattutto se dotate di impianti che impiegano energie rinnovabili (solare, biomasse).

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QUANDO LA CASA PREFABBRICATA E’ ANCHE “ECOLOGICA”


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Wednesday, January 28, 2009

LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO SONO CASE ECOLOGICHE?

    LA SCELTA DI REALIZZARE UNA CASA IN LEGNO SOLITAMENTE SOPRAGGIUNGE DOPO UN LUNGO PERCORSO FATTO DI PASSIONE, INCERTEZZE, RICERCA DI INFORMAZIONI, CONFRONTI. SPESSO ALLA BASE C’E’ SEMPRE LA CONDIVISIONE DI UN’ETICA DEL VIVERE, PRIMA ANCORA CHE DEL COSTRUIRE.

    Nel nostro paese le case di legno restano un prodotto di nicchia, guardato con malcelata diffidenza dai più, al contrario di quanto accade in molti paesi europei in cui si sono affermate da tempo sul mercato dell’edilizia come soluzione collaudata e diffusa, con numeri di produzione e montaggio a due cifre. Un settore maturo che può contare su di una corretta informazione e differenziazione di proposte, conosciute ed apprezzate per qualità e varietà.
    In Italia alcune ditte cominciano ad affermare una buona immagine, detenendo non a caso una corposa fetta del mercato delle case in legno. Uno scenario in rapida trasformazione che potrebbe ben presto mutare di fronte ad una nuova sensibilità collettiva nei confronti del tema dell’abitare.
    Da qualsiasi punto di vista la si guardi, la questione ambientale resta prioritaria nell’approccio alle case prefabbricate come alternativa al laterocemento. Che si persegua l’obiettivo del risparmio energetico o il sogno di un’abitazione sostenibile, le case in legno rispondono sempre alla necessità di ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, attraverso la realizzazione in un ciclo produttivo a basso impatto ecologico e l’utilizzo di materiali rinnovabili, limitando al minimo i consumi di energia per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo.
    Come giudicare dunque l’utilizzo di materiali non propriamente sostenibili come l’isolamento esterno a cappotto, realizzato spesso in polistirene? Bisogna distinguere tra un approccio radicale alla bioedilizia, che escluda ogni materiale derivato dalla sintesi petrolchimica per principio, da una posizione più ragionevole, che valuti il corretto impiego di alcune componenti della costruzione le cui caratteristiche fanno ritenere preferibile la loro scelta rispetto all’utilizzo di materiali più naturali, ma meno affidabili dal punto di vista meccanico o prestazionale.
    Una casa realizzata completamente in edilizia, ma poco isolata, richiederà una grande energia per il riscaldamento e il condizionamento, inficiando la propria ragion d’essere bruciando fonti non rinnovabili con emissione nell’ambiente di grandi quantità di gas serra,
    Nel caso specifico delle case in legno il cappotto esterno è la pelle dell’edificio e rappresenta l’elemento di protezione della struttura interna in legno, divenendo un elemento fondamentale per assicurare la durata nel tempo dell’edificio. Spesso il cliente resta perplesso e preferisce pagare un sostanzioso sovrapprezzo per acquistare una parete pienamente bioedile e traspirante, con l’impiego di fibre naturali. Si tratta di un aspetto da valutare a fondo e non sempre è giustificabile pagare di più per eliminare ogni traccia di prodotto di sintesi. Oltretutto la produzione del polistirene espanso, soprattutto se contenente riciclati e privo di alogenati, andrebbe rivalutata, soprattutto nell’ottica di prestazioni termiche maggiormente performanti rispetto ad altri materiali basati sull’impiego di fibre naturali.
    E’ vero che produzione di questo materiale isolante a base di polistirolo è relativamente inquinante rispetto a quella dei materiali isolanti ecologici. Va pero anche evidenziato che il bilancio energetico di un isolamento termico realizzato con polistirolo espanso risulta positivo già a distanza di 7-20 mesi, dato che dopo questo periodo si risparmia energia. Va inoltre sottolineato che il polistirene espanso viene riciclato in forma pura, circostanza perlomeno rara nell'edilizia. Dopo il montaggio il materiale non comporta alcun rischio per la salute umana, è difficilmente infiammabile, resistente e duraturo.
    In ogni caso, un approccio corretto alle case di legno dovrebbe far preferire soluzioni compiutamente biologiche in senso ampio (ciclo di produzione, consumo energetico, assenza di emissioni nocive, benessere microclimatico, sostenibilità ambientale).

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