Sunday, March 1, 2009

LO SFASAMENTO NELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

    IL TEMA DELLA PROTEZIONE DAL CALDO ESTIVO E’ STATO AFFRONTATO IN PIU’ DI UN’OCCASIONE, MA SI TRATTA SEMPRE DI UNA QUESTIONE DI ESTREMO INTERESSE PER IL CLIENTE DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO.

    La normativa italiana ha imposto di fatto alle aziende produttrici di case prefabbricate la necessità di adattare alle caratteristiche climatiche del nostro paese le soluzioni tecniche utilizzate nei paesi di origine ed, in particolare, di migliorare la capacità di difendere gli ambienti interni dalle alte temperature estive.
    Il Decreto Legislativo 311/06 definisce i requisiti minimi estivi dell’involucro edilizio per il controllo della cosiddetta "inerzia termica". In sostanza, il decreto prevede per alcune fasce climatiche l’obbligo di rientrare in un valore minimo per la massa superficiale dei muri esterni e del tetto, che dovrà superare i 230 kg/m2, intonaci esclusi.
    casa prefabbricata, sfasamento termicoIl decreto permette di utilizzare in alternativa tecnologie e materiali innovativi che permettano di contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti in funzione dell’irraggiamento solare. Si tratta di un aspetto complesso, ma importante, che permette di calcolare in modo corretto l’isolamento delle partizioni opache leggere, come i muri e i pacchetti di copertura delle case prefabbricate, in grado di difendere efficacemente dal caldo pur utilizzando una semplice struttura a telaio.
    Si parla allo scopo di "trasmittanza termica periodica", ovvero una delle proprietà termiche dinamiche che caratterizzano l’inerzia termica dell’involucro edilizio, un parametro fondamentale per descrivere il comportamento della struttura nei confronti dei carichi termici esterni che lo attraversano.
    Il calcolo della massa viene effettuato, normalmente, considerando un regime termico "stazionario". Si suppone infatti che la differenza tra le temperature, all'esterno e all'interno dell'edificio, sia costante nel tempo. Tale simulazione, accettabile per il calcolo energetico durante la stagione invernale, porta a risultati errati nella ricerca della prestazione in regime estivo delle case prefabbricate, in quanto durante l'arco della giornata la temperatura esterna e quella interna hanno continue variazioni, richiedendo delle valutazioni di tipo dinamico.
    Trattandosi di un calcolo assai complesso, non è mia intenzione entrare troppo nel tecnico, ma è utile sapere che si definisce trasmittanza termica periodica il parametro che valuta la capacità di un elemento opaco di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle 24 ore ed andrà riferita non solo alla massa, ma anche sulla base delle caratteristiche termo-fisiche dei materiali (conducibilità termica, spessore, calore specifico e densità) e dalla stratigrafia della struttura e terrà conto del fattore di attenuazione e del coefficiente di sfasamento temporale.
    Si parla spesso di "sfasamento" dell’onda di calore, temine che sta diventando una sorta di slogan dei produttori di case prefabbricate in legno per definire la qualità estiva di una parete, così come si utilizza la trasmittanza per indicare le capacità di isolamento delle case prefabbricate. Se non si conosce l’esatto significato di questi termini si rischia di farsi condizionare superficialmente da parametri che estrapolati dal contesto costruttivo appaiono poco significativi, se non fuorvianti.
    Genericamente, se una parete, in laterizio o di legno, non garantisce uno sfasamento accettabile la temperatura di un ambiente interno risente in breve tempo dei valori raggiunti all'esterno.
    In soldoni, se affermo che le pareti delle case in legno sono in grado di fornire uno sfasamento di 10 ore, otterrò un buon risultato in termini commerciali, ma non avrò reso un buon servizio al mio potenziale cliente, in quanto:

    • Lo sfasamento in ore tra l’onda esterna e quella interna è solo uno dei fattori che determina le caratteristiche microclimatiche esterne ed è la capacità di una parete a far sentire più tardi, nel tempo, gli effetti termici che si hanno all'esterno.
    • Andrebbe correttamente valutata la capacità di smorzamento dell’onda stessa da parte della parete, ovvero la riduzione del valore di temperatura verificatosi nel tempo.
    • Le vetrate, molto più delle pareti, definiscono l’effettivo guadagno termico estivo. Esse andranno correttamente dimensionate e protette dall’eccesso di radiazione solare.
    • Lo sfasamento dovrebbe essere, al pari della trasmittanza, certificato da un ente esterno autorevole e non costituire un dato approssimativo ed opinabile.

    Il cliente delle case prefabbricate in legno deve dunque sapere che le soluzioni sul mercato sono in grado di difendere efficacemente dal caldo estivo, ma che non si può prescindere da una accorta progettazione bioclimatica dell’involucro edilizio.

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