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→Juvenil recamara con camarote y fundas verdes
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Questo è uno degli aspetti che interessa particolarmente il cliente, anche se solitamente le idee in proposito sono piuttosto vaghe (“Architetto, vorrei una casa in classe A”).
Parlare genericamente di classe energetica non risulta molto significativo, se non rapportato alla specifica localizzazione dell’intervento e al modello di calcolo adottato.
A livello nazionale, l’efficienza energetica degli edifici viene normata secondo il Dlgs 311/06 che definisce standard piuttosto restrittivi rispetto al passato ed introduce l’obbligo di produrre certificato di efficienza energetica dal 1 gennaio 2008 per tutti i nuovi interventi al di sotto dei 1000 metri quadrati.
Recentemente il legislatore ha eliminato il vincolo di allegare tale certificato all’atto di compravendita dell’immobile, limitando di molto l’efficacia pratica di tale strumento per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare esistente e futuro, lasciando agli enti locali (regioni e province) la responsabilità di legiferare in materia secondo criteri più o meno restrittivi.
Da questo punto di vista l’esperienza dell’Alto Adige con la certificazione CasaClima resta un riferimento certo nel confuso panorama normativo italiano.
Si deve tenere conto che l’obbligo di costruire secondo i criteri previsti da questa metodologia di classificazione dell’efficienza energetica è limitato dal 2005 alla provincia autonoma di Bolzano, ma è possibile facoltativamente su tutto il territorio italiano e definisce una casa progettata per ottenere un significativo risparmio energetico, rispetto a un edificio tradizionale.
La finalità di CasaClima è di raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla Comunità Europea in tema di abbattimento dei consumi di energia e di emissioni di anidride carbonica. Ciò significa che i progettisti e costruttori di nuovi edifici devono, per ottenere il via libera a procedere, devono dimostrare che la casa che si andrà a realizzare avrà consumi energetici misurabili, inferiori a 50 kWh per metro quadro all’anno. Sulla base del livello di consumo energetico annuo per metro quadrato, in Alto Adige si procede con una vera e propria classificazione ed in particolare:
Per chiarire, una casa tradizionale consuma dai 90 ai 120 kWh per metro quadro all’anno.
La diffusione di una cultura “energicamente consapevole” e la realizzazione pratica del progetto CasaClima è stato reso possibile anche grazie al coinvolgimento attivo degli artigiani e dei tecnici altoatesini. Sono stati loro che, in concreto, hanno proceduto con la codifica e con lo sviluppo dei parametri utili (costruzione dell’involucro edilizio, serramenti, strutture interne, impianti) per ottenere l’efficienza energetica e la conseguente certificazione.
Tale impegno costruttivo, basato sia sulla cultura locale che su analoghe esperienze europee (Austria e Germania in particolare), si sono concentrate sull’isolamento termico complessivo, ad esempio con l’utilizzo di finestre termoisolanti, e forma edificatoria compatta e semplice per ridurre le dispersioni di calore in inverno e il surriscaldamento estivo, ma anche sull’alta in sonorizzazione, la mancanza di elettrosmog, il massimo sfruttamento dell’energia solare, attraverso un corretto orientamento dell’edificio, il riscaldamento tramite sistemi alternativi di riscaldamento e/o con l‘impiego di energia solare, ad esempio con pannelli solari termici per la produzione di acqua calda, pannelli solari fotovoltaici per la produzione di elettricità, impianti di ventilazione forzata o centrali termiche a biomasse, la scelta di materiali edili ecocompatibili ed innocui per la salute, un generale comfort abitativo ed ottime condizioni di salubrità.
Inoltre gli edifici che rientrano nella categoria A hanno diritto al 10% di sconto sugli oneri di urbanizzazione, oltre a benefici straordinari previsti dai regolamenti provinciali e comunali.
È compito dell’ufficio Aria e rumore dell’agenzia provinciale per la Protezione dell’ambiente della provincia di Bolzano rilasciare una targa, da affiggere sull’edificio in modo ben visibile, sulla quale viene segnata la classe cui l’edificio appartiene. Ciò consente anche ai potenziali acquirenti dell’alloggio di valutare la propria scelta con maggiore consapevolezza.
Si tenga comunque presente che la classe di certificazione cambia da zona a zona in base alle specificità climatiche locali. Un’abitazione a Bolzano consumerà chiaramente molta più energia per essere scaldata rispetto ad una di pari caratteristiche realizzata in Toscana o in Sicilia. Di conseguenza la classe energetica tiene pienamente conto della provincia di appartenenza (una classe C a Bolzano, molto probabilmente, diverrà classe B a Bologna).
Pretendere un edificio “in classe A” risulta dunque superficiale e poco significativo, anche perché si dovrebbe considerare, soprattutto in certe zone del territorio caratterizzate da lunghi periodi di caldo, del problema dell’isolamento estivo, che va affrontato con metodologie costruttive specifiche e, per molti versi, opposte a quello invernale.
Come sempre è importante che il progetto tenga conto di una complessità di fattori che andranno a definire l’efficienza complessiva dell’edificio per tutti i 12 mesi dell’anno e nello specifico contesto (ubicazione geografica, tasso di umidità, altitudine, ventilazione, presenza di nebbie).
LA CARENZA CRONICA DI TERRENI EDIFICABILI, DOVUTA ALL’ESAURIMENTO DEI PIANI REGOLATORI È UN PROBLEMA CHE COLPISCE VASTE AREE DEL PAESE, DA NORD A SUD. UN PICCOLO LOTTO INCIDE PESANTEMENTE SUL COSTO FINALE DELL’ABITAZIONE, SPESSO RENDENDO SCONVENIENTE L’INTERVENTO E COSTRINGENDO PURTROPPO A RIVOLGERSI AL MERCATO IMMOBILIARE ESISTENTE.
Tuttavia qualche timido segnale suggerisce di portare pazienza, poiché si potrebbe trattare di una situazione comunque momentanea destinata a schiarirsi.
Gli scenari futuri potrebbero mutare rapidamente, vediamo dunque perché attraverso qualche breve considerazione:
Realizzare un’abitazione singola rappresenta un impegno economico senz’altro non indifferente.
Le case prefabbricate in legno valgono il loro prezzo e rappresentano un oculato investimento che si ammortizzerà nel tempo rispetto ad un’abitazione ad alto consumo. Se la dinamica del settore immobiliare riprenderà ad offrire nuove opportunità anche per il settore dei terreni, questo incentiverà a realizzare con tecnologie non speculative per contenere i costi finali e potrà essere possibile l’impiego anche su larga scala di costruzioni in bioedilizia e ad alto rendimento energetico come le case prefabbricate.
TECNICI, AMMINISTRAZIONI COMUNALI, IMPRESE DI COSTRUZIONI, SOCIETÀ IMMOBILIARI, AGENZIE DI INTERMEDIAZIONE, BANCHE, INVESTITORI DEL MATTONE, COMMITTENTI, ACQUIRENTI. TUTTI COLPEVOLI, NESSUNO ESCLUSO.
Con che coraggio osiamo lamentarci della situazione attuale? Dove eravamo sino a poco tempo fa?
Tutti complici, ognuno parte di un sistema folle, di una catastrofe di cui pagheremo le conseguenze per chissà quanto tempo.
Quanto valgono quei bilocali realizzati a pioggia su tutto il territorio italiano, con le loro stanzette anguste ai limiti di legge, con le loro pareti sottili, senza isolamenti e coibentazioni? A chi li venderemo adesso?
I piani regolatori? Esauriti. I terreni edificabili? Esauriti.
E’ colpa delle borse, del petrolio, dell’euro, della recessione?
Ne parlano i giornali, le televisioni, internet? E’ una sciagura silenziosa, vissuta con ipocrita amarezza da ognuno di noi.
L’agente immobiliare allarga le braccia, di terreni non ce ne sono e quei pochi lotti ancora disponibili costano un patrimonio.
L’amministratore pubblico allarga le braccia, stiamo aspettando l’approvazione del PAT, ma ci saranno sicuramente dei ricorsi al TAR.
L’impresario allarga le braccia, ho ancora un sacco di appartamenti invenduti dall’ultimo intervento.
Il tecnico allarga le braccia, di lavoro non ne entra, per fortuna faccio un po’ di certificazioni.
Il cliente allarga le braccia, voglio realizzare una casa prefabbricata in legno, ma non trovo il terreno e quei pochi in vendita sono lontani dal posto di lavoro, dalla scuola dei miei figli e costano tantissimo.
Devo aggiungere altro?